LA SORPRESA DELLA PASQUA

La Pasqua ci coglie sempre un po’ di sorpresa. Sarà che siamo molto indaffarati, sarà che quest’anno nel calendario la Pasqua viene presto, sarà che siamo un po’ distratti…

Lasciamoci sorprendere, questa settimana, nella quale lo Spirito del Padre ci rende contemporanei in modo particolare agli eventi che quasi duemila anni fa hanno fatto la nostra salvezza. Già: la nostra salvezza… Solo nella Pasqua capiamo che cosa è davvero la salvezza.

Lasciamoci invitare alla sua ultima cena, il giovedì Santo. Vuole ripresentare il dono di se stesso nel Pane e nel Vino che diventano il suo Corpo dato e il suo Sangue versato. La nostra salvezza sta nel mangiare e bere Lui, diventare così suoi intimi, lasciarlo agire dentro di noi perché dentro di noi lui susciti i suoi pensieri che sono buoni e i suoi sentimenti che sono tenerissimi. Niente paura: mangiare Gesù non vuol dire che lui rimpiazza la nostra persona, ma che nella comunione con lui la nostra persona e le nostre facoltà interiori fioriscono nella libertà e nella responsabilità dell’amore.

Lasciamoci invitare sotto la croce. Seguiremo di nuovo il suo cammino d’amore, meraviglioso e terribile, nel quale ha preso su di sé i dolori di tutti noi e di tutto il mondo, rispondendo al male con il bene, scegliendo in ogni attimo di guardare con affetto e desiderio di perdono quelli che lo torturavano, con una forza d’animo che nemmeno ci immaginiamo… ma che Lui sta comunicando anche a ognuno di noi, per essere uomini e donne di giustizia e di pace, forti nelle difficoltà della vita. La sua forza d’amore nella passione lui la vuole comunicare a tutti. Penso ai potenti del mondo, a tutti quelli che fanno violenze agli altri: Gesù vuole dare anche a loro la capacità di rinunciare al male e di incamminarsi nel bene!

Lasciamoci stupire dal silenzio del Sabato Santo, facendo memoria della sepoltura di Gesù. Non solo è sceso dal cielo alla terra nel grembo di Maria facendosi vero uomo. Non solo è salito sulla croce partecipando delle nostre sofferenze e prendendosele addosso. Non solo è morto della morte schifosa della crocifissione. Una volta morto ha voluto condividere anche il silenzio della tomba, l’attesa misteriosa della vita nuova, nell’abbandono radicale a suo Padre dopo l’ultimo respiro del suo corpo.

Lasciamoci sorprendere, nella Notte Santa, dalla esplosione di luce, di gioia e di vita della Risurrezione! L’umanità di Gesù (che è la nostra da lui assunta) è stata glorificata, trasformata definitivamente in quella bellezza che fin dalla creazione del mondo il Padre ha pensato per noi e che era stata rovinata dal peccato e della morte! Lasciamoci di nuovo abbracciare dal Risorto che vuole la nostra pace nella comunione d’amore con Lui e ci rende partecipi, già adesso, di una amicizia che rende matura la nostra persona, veri i nostri giudizi, puliti i nostri sentimenti, forti e determinate le nostre scelte di bene per noi, per le nostre famiglie, per la nostra città di Ferrara.