Ad alcuni giorni dalla bella esperienza della GMG di Lisbona, ecco alcune testimonianze dei giovani della nostra parrocchia.
Torno a casa da questa GMG con il cuore pieno di gioia. Era da un po’ che volevo incontrare il Signore per
bene, e qui l’ho fatto. Da quando sono arrivato mi ha detto tante cose, che porto nel cuore con me. «La Gioia è missionaria» ci ha detto Papa Francesco, e queste parole le capisco bene. Come Maria con Elisabetta, anch’io voglio correre verso gli altri a portare loro la Gioia che ho trovato qui. Voglio contagiarli con la mia gioia. Ma in cosa consiste questa Gioia? Riferendosi al perché siamo stati a Lisbona, il Papa ha detto «siamo stati chiamati perché siamo amati». «Dio ci chiama per nome», ci conosce, sa chi siamo e ci ama per come siamo, «per come siamo adesso, non come vorremmo essere o come gli altri vorremmo che fossimo, per come siamo» ha ripetuto tante volte il Papa. Ecco è questa la Gioia che provo: Dio mi ama. Mi commuove questa cosa, non penso di averlo mai capito così profondamente come in questi giorni. Il Papa, il primo giorno, ci ha detto che vuole una «IGLESIA PARA TODOS», una chiesa per tutti. Ecco allora la missione della Gioia: dire questa cosa a tutti, portare a tutti questa notizia e contagiarli con la Gioia dell’amore di Dio, anche chi non crede. Chiudo questo pensiero con le ultime parole del Papa che mi risuonano: “Gesù cammina per me, questo dobbiamo dirlo a tutti”. (Stefano)
La GMG 2023 ci ha dato l’opportunità incontrare coetanei provenienti da tutto il mondo e condividere un’incredibile esperienza di fede, cultura e divertimento. Tornando a casa porto con me ricordi incredibili e nuovi valori che hanno alimentato il mio spirito e mi hanno ispirato a guardare avanti con ottimismo e determinazione. Fin dal momento in cui ho messo piede nell’evento, ho avvertito un’atmosfera straordinaria: le strade erano piene di giovani entusiasti, tutti con sorrisi luminosi e bandiere colorate, rappresentanti delle diverse nazioni. È stato emozionante. La GMG mi ha fatto sentire parte di qualcosa di più grande di me stesso. Ho stretto legami con persone provenienti da luoghi lontani e ho scoperto che, nonostante le differenze linguistiche e culturali, condividiamo tutti aspirazioni simili. È stata una conferma che la gioventù ha il potenziale per fare la differenza nel mondo, portando con sé valori di amore, unità e speranza. Noi siamo il futuro, ma lo siamo oggi, non domani. Allora che aspettiamo?! Mettiamoci subito in cammino! (Davide P.)
La scossa più forte che ho ricevuto da questa GMG, oltre alla bellissima esperienza di incontro e condivisione con i giovani che come noi vivono la gioia di questa festa, è stata l’omelia di papa Francesco, che mettendo da parte il foglio preparato, ha parlato con una forza che mi ha emozionato. Anche quando abbiamo timore di non riuscire in qualcosa, quando ci assale il pessimismo, quando ci sentiamo inadeguati, quando cadiamo, non dobbiamo avere paura! Bisogna brillare, cioè amare come Gesù, ma per farlo ci vuole coraggio! Partire in fretta come Maria ma lasciandosi dietro ansie e paure. (Arianna)
“Non abbiate paura, non temete”. Queste le parole di Papa Francesco che ancora mi risuonano nella testa. Ad oggi, le sfide ambientali, sociali e politiche sono molte e non posso negare di essere spaventata da tutto ciò che mi aspetterà tra qualche anno. Sentire tutta la forza e la fiducia del Papa in noi giovani mi ha risvegliato e ricaricato di “fame”, di voglia di cambiare le cose e lottare per la giustizia e la pace. Con la forza del grande gruppo che abbiamo dimostrato di poter creare questa settimana, sono sicura che potremmo costruire un bel sentiero davanti a noi. In fretta, ma mai con ansia! (Chiara M.)
“Noi tutti siamo radici di gioia!” Questa è la frase che mi porto dentro come un mantra dalla GMG, perché per me in essa è contenuta l’espressione più missionaria della Chiesa. Con poche e apparentemente insignificanti parole, Papa Francesco è riuscito a creare una metafora che rappresenta la bellezza della condivisione. Noi tutti siamo parte di un albero immenso di gioia, in cui ognuno di noi è stato foglia. Nella nostra vita abbiamo ricevuto gioia da parenti, amici, educatori, catechisti, tutte persone che ci hanno permesso di accumularne e di usufruirne senza limitazioni, a tal punto da poter diventare anche noi radici. Perchè la parte più bella di tutto ciò è che ognuno di noi alla fine diventa una radice di gioia per gli altri, direttamente o indirettamente: così come i miei genitori lo sono stati per me, io lo sarò per i miei figli, così come i miei educatori lo sono stati per me, io lo sarò a mia volta! (Michele)
Questa gmg è stata a dir poco una delle esperienze più incredibili della mia vita fino a questo momento. La varietà di culture e lingue da ogni parte del mondo hanno fatto in modo che vi fosse l’intero pianeta a camminare insieme a noi per le vie di Lisbona. La grande massa di persone può agitare alcuni, tante persone
creano tanta tensione e spesso disagi, ma io mi ci sono trovato bene in mezzo a quella folla. Ho trovato impagabile il poter scambiare parole e piccoli regali con persone esattamente come noi, che vengono da un’altra Ferrara, da un altro Krasnodar. Ho assolutamente adorato questa nostra somiglianza perché nei disagi di stanchezza e condizioni di vita un po’ più precarie del solito ci eravamo dentro tutti, eravamo tutti accomunati da questa cosa ma passavamo sopra alle difficoltà per vivere questa gmg al meglio. Tutti quanti sotto la stessa luce. Mi sono sentito più volte mosso emotivamente ma lo sono stato in particolare modo quando il papa mi ha aperto questa visione, del fatto che ci siamo tutti, che la chiesa è per tutti, c’è posto per tutti. Sottolineato poi dal “Jesus For Everyone” della maglia che porto a casa da Lisbona. Come immagine ho trovato significativo il nostro segno a Casa Italia. (Francesco M.)
All’inizio di questa gmg avevo molti dubbi su come sarebbe stata, gia partendo dai piccoli intoppi avuti all’inizio del viaggio poi durante la gmg, non ci ho pensato e ho provato a viverla senza pensieri come è stato, è stata un esperianza molto forte. Abbiamo avuto molti momenti di preghiera in cui siamo riusciti a essere faccia a faccia con dio, questi momenti per me sono stati molto di aiuto per vivere questa gmg. Andrea Kulli
“Dio ci chiama e ci chiama per nome”. Siamo stati chiamati uno ad uno per questa GMG, perché nulla è lasciato al caso. Siamo stati chiamati a brillare, a renderci luce per gli altri, perché nessuno di noi è un’isola, solo insieme possiamo costruire il futuro. Questo è ciò che abbiamo vissuto in ogni singolo momento di questi giorni. In un semplice saluto, in un canto, nell’incontro con l’altro, anche il più diverso da noi. C’era una gioia immensa per le strade di Lisbona, una gioia che si toccava con mano, capace di unire le nazioni. Popoli provenienti da tutto il mondo uniti dall’amore. È inspiegabile il bombardamento di emozioni provate in questi giorni. Porterò sempre nel cuore questa fantastica esperienza. (Martina)
Questa settimana me la porterò con me tutta la vita. Condividendo il nostro percorso con i genitori qui al campo famiglie mi hanno detto che abbiamo fatto una cosa bellissima: eravamo i rappresentanti della nostra comunità nel luogo in cui tutti i giovani del mondo si sono incontrati. Malgrado la stanchezza che si accumulava di giorno in giorno noi siamo stati molto resistenti e ci siamo adattati a delle condizioni non semplici che poi abbiamo scoperto che accumunavano tutti i pellegrini ; anche il solo raccontarsi le disavventure che ci stavano succedendo con i giovani provenienti dalle altre parti del mondo era un modo per iniziare una chiacchierata che anche se durava pochi minuti non era solo un modo di conoscersi ma era un vero e proprio momento di unione e vicinanza nel quale scoprivamo vite e culture completamente diverse dalle nostre. Oltre alla visita di Lisbona e dintorni, molto bella, abbiamo partecipata a: messe, catechesi, veglia e incontro con il papa; che mi hanno fatto riflettere profondamente, come non facevo da tempo. Il papa nel corso dei suoi discorsi ha usata parole che mi hanno scosso, non erano nuove per lui, ma il fatto di ribadirle con tale convinzione mi ha emozionato perché ha toccato delle parti deboli del mio carattere. Il Papa parlando è come se mi avesse teso la mano e indicato quale strada dovessi scegliere nei diversi dubbi che mi pervadono, ma sempre con l’affetto di un abbraccio sincero. Il papa dicendo: “siamo preziosi agli occhi di Dio, nonostante quello che a volte vedono i nostri occhi”, mi ha ricordato di essere più buono con me stesso e non sminuirmi sempre, infatti dopo ha aggiunto “a volte i nostri occhio sono annebbiati dalle negatività e abbagliati da tante distrazioni”, mi sono veramente sentito compreso da Papa Francesco. Poi continuando con il suo discorso di apertura ha ricordato che il signore è buono, il più buono, e ognuno di noi è importante: “per Dio nessuno di noi è un numero”, non come invece ogni tanto accade nelle nostre vite. Il papa ci ha lasciato un bellissimo messaggio motivazionale dicendo che siamo il futuro e per cambiarlo dobbiamo essere conviti, ambiziosi e curiosi; e i curiosi vogliono apprendere, aumentare il proprio sapere e per farlo il papa dice: “Non stancatevi mai di fare domande!”. Dopo una delle notti più speciali della mia vita trascorsa con 1 milione e mezzo di giovani in una location meravigliosa l’omelia conclusiva del papa aveva un mandato ben preciso che si riassumeva in 3 verbi: brillare, ascoltare e non temere. Se compiremmo queste azioni riusciremo a vivere serenamente, in compagnia di Dio, e provando a raggiungere i nostri sogni. Il papa le descrive così: “brilliamo quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui; ascoltiamo, per non sbagliare strada; non temete, non temete, coraggio, non abbiate paura”. Queste parole ogni tanto me le ripeto dentro di me, mi aiutano molto, spero che possano fare lo stesso anche con altri ragazzi. (Matteo)