Una Chiesa in cantiere …con Maria

Oggi in tutta la Chiesa di Ferrara-Comacchio si festeggia la Patrona: la Madonna delle Grazie. Ecco alcune riflessioni di mons. Ivano Casaroli, Arciprete della Cattedrale, per la settimana mariana, prendendo come spunto la situazione della Cattedrale, che rimarrà un cantiere ancora per molto tempo. Tra qualche settimana si potrà accedere ad una parte della Cattedrale per la preghiera davanti all’immagine della Madonna delle Grazie e per la visita al cantiere nella parte centrale della navata, dove si sta allestendo anche una mostra fotografica.

La festa della Madonna delle Grazie con il suo venire da tante parti a trovare la Madonna quasi il segno che le parrocchie si rianimano e tutto riprende a girare. La vergine oltre che come Madonna delle Grazie è amata dai cristiani anche come porta del cielo, la porta che può introdurci al segreto del “camminare insieme”: sinodo. La Settimana mariana fa questo invitandoci alla preghiera, all’ascolto di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa, la nostra, e a ciascuno di noi. E la parola dello Spirito non è mai una parola di divisione, né di imposizione ma sempre di operosa ricerca di una sintonia che rende bello anche il cammino faticoso. E il mondo, cioè tutti, ha bisogno di ritrovare il gusto della fraternità e in questo senso il Sinodo è anche la missione, è la Chiesa in uscita. 

La prima parola che guida la settimana mariana è “cantiere”. E subito davanti agli occhi c’è il cantiere della Cattedrale, ma poi anche i tanti cantieri che stanno rendendo più bella la città, il cantiere della vita famigliare, quello della scuola e, infine, il cantiere del Sinodo che in questo secondo anno è invitato a diventare un cantiere: i “Cantieri di Betania” propongono i vescovi. Immagino il padrone della parabola che esce a tutte le ore per cercare operai per il suo cantiere-vigna. Tanti – idealmente tutti – lavorano nel cantiere e fortunatamente non tutti hanno lo stesso compito: Cristo è roccia su cui si costruisce, Maria è modello dell’edificio, tutti noi siamo pietre e operai che rendono visibile l’edificio Chiesa in restauro permanente. Questo cantiere ha dunque una storia, la storia della nostra vita e della nostra fede vissuta; è anche il luogo in cui si matura un’abilità, una sapienza lavorativa come tesoro vero che generazioni di lavoratori trasmettono. Nella Cattedrale occupa uno spazio, non si nasconde, parla a tutti ed è sempre pronta a raccontare con linguaggio proprio l’amore e la devozione del popolo cristiano per la Vergine Maria.

La seconda parola è “esperienza”, offerta dal vademecum dei vescovi “Continuiamo a camminare insieme”. Il Sinodo è «avviare una nuova esperienza di Chiesa». In questo senso il cammino sinodale è un «cantiere aperto a tutti». I vescovi sottolineano che è «importante che tutta la comunità sia coinvolta, in diverso modo, nell’esperienza dei cantieri». Andiamo alla mensa dell’altare per nutrirci e avere forza per lavorare. La paga è anche la scoperta di una nuova umanità.