Aggiungici fede!

Commento al Vangelo e omelia del 2 ottobre 2022.

«Accresci in noi la fede» (17,5-10) è una preghiera bellissima e importantissima. Gli apostoli lo chiedono a Gesù mentre camminano verso Gerusalemme e ascoltano i suoi insegnamenti che propongono uno stile di vita stupendo: quelli dei figli abbracciati dal Padre misericordioso, chiamati ad una condivisione radicale della vita e dei beni con i fratelli.

Gli apostoli si rendono conto che vivere così abbandonati al Padre e così uniti ai fratelli è una bella impresa. Il cuore si ribella, l’egoismo urla, la paura si fa avanti, gli occhi vedono nemici ovunque, la ricerca dei propri comodi è insistente, l’illusione della felicità a buon prezzo è sempre presente…

A anche noi ce ne rendiamo conto, nei nostri umili cammini di fede! Quanti ostacoli, quanti tentennamenti, quanta variabilità nel nostro tentativo di fare come dice il Signore, di vivere veramente da figli e da fratelli. Eppoi viviamo la difficoltà di ritenere che la fede sia un prodotto nostro, e siccome facciamo fatica a viverla ci viene da pensare che ci dobbiamo accontentare delle mezze misure. E che Dio stesso si debba accontentare. Viviamo la difficoltà di pensare che la fede sia un prodotto finito, un sistema meccanico, una strutturazione già perfetta del nostro modo spirituale di funzionare, e siccome non ci riusciamo ci viene da pensare che in fondo non sia possibile viverlo: è roba per i santi, e noi non siamo santi.

«Accresci in noi la fede» è una domanda che ci richiama invece alcune questioni fondamentali sulla fede.

Primo: «Tu, Signore, accresci in noi la fede». Vuol dire che il protagonista della fede è Gesù (con il Padre e lo Spirito): riconoscono, gli apostoli, che l’origine della nostra fede è fuori di noi. E cioè che la fede è un rapporto, una relazione d’amore con il Signore Gesù. La fede è interagire con Lui in modo intelligente, riconoscere la sua opera in noi (con il suo Spirito ci suggerisce pensieri e sentimenti e ci dà forza per fare il bene) e sintonizzare la nostra volontà libera e responsabile. Che bella la fede cristiana, cioè l’esistenza in un rapporto di amicizia con la Trinità!

Secondo: «Accresci…» vuol dire che finchè siamo sotto la luna, noi siamo in cammino, siamo discepoli/scolar, siamo in crescita. Sempre, anche a cent’anni! Così è il nostro organismo corporeo e spirituale. E la crescita è un fatto quotidiano, che avviene dentro alle scelte e alle esperienze di ogni giorno. La crescita non è una cosa automatica, ma dipende sempre (per il nostro corpo, per la nostra mente, per il nostro spirito) dalla cura nostra e dalla cura che gli altri hanno di noi.

Terzo: «Accresci in noi…». È una domanda che gli apostoli fanno insieme! Forse si sono parlati tra di loro dopo aver sentito gli insegnamenti di Gesù. Forse hanno condiviso le loro fatiche, il loro sconcerto, le loro debolezze. E dunque decidono insieme di pregare il Signore. La fede è così: non è mai solo una relazione a tu per tu con Dio. Purtroppo la nostra cultura è ammalata di individualismo e fatichiamo a comprenderlo: ma nella Chiesa, specie nella liturgia, il Signore ci fa sempre sperimentare un incontro comunitario, famigliare con il Padre. Siamo salvati non come individui, ma come famiglia, come Popolo in cammino…