Campo ACR 2022 – 14 luglio

Tranne rare eccezioni i ragazzi stamattina rimangono sprofondati nel sonno fino alle otto. Si prevede una giornata tranquilla, in casa: una opportuna pausa tra le gite. Il cielo è un po’ grigio e l’aria afosa. Scesi allegri a colazione, ci si dedica poi volentieri ai servizi di casa: spazzare le stanze, riordinare il salone, pulire il cortile. Quelli del servizio tavola si daranno da fare a pranzo e a cena. Salutiamo intanto un altro ragazzo che purtroppo deve rientrare a Ferrara febbricitante & negativo. Un successone anche stamattina il giornalino del campo affisso alla porta del salone.

Possiamo dare un tempo alla preghiera e alla attività. In cerchio nell’erba del campetto si ascolta un altro pezzo della storia di Abramo, cui Dio rivolge parole di alleanza e di amicizia, rinnovando la promessa di una discendenza. E Abramo ci sta, non si lamenta, anche se sono passati ormai ventiquattro anni dalla prima promessa, e di figli ancora non se ne vedono. Abramo sa che Dio può sempre inventare una storia buona per lui e per la sua famiglia.

Ci provano anche i ragazzi, nell’attività che segue in gruppetti, a inventare una storia con la loro fervida fantasia.

Prima del pranzo rimane tempo per una partitella Sant’Agostino-Sacra Famiglia, con tanto di tifo delle ragazze, mentre altre si buttano nelle danze con un po’ di nostalgia di Grest. Non le fermano le richieste di un vicino, che minaccia l’intervento delle forze dell’ordine per disturbo della pubblica quiete.

Dopo pranzo relax. Chi vuole può andare in stanza a riposare… ma non funziona molto. Ci sono gli irriducibili che continuano gli allenamenti calcistici (con la palla di spugna per non disturbare il vicinato), altri che gironzolano in qua e in là, e nelle stanze spopolano chiacchiere e giochi di carte.

Nel pomeriggio finalmente si va in paese. Una breve passeggiata nelle strette e antiche strade, all’ombra dei tabià e delle case di legno decorate da coloratissime composizioni di fiori. Nella piazza tranquilla, popolata soprattutto da anziani vacanzieri, ci sta un gelato e poi l’infinita coda al negozio dei ricordini. E anche delle cartoline, che qualcuno acquista per la prima volta nella vita. Al rientro una breve sosta davanti alle foto di papa Luciani che campeggiano in piazza e poi alla sua casa natia che è lì vicino.

La cena, tranquilla e rumorosa come sempre, precede la serata, questa volta nel salone, di sfide ad indovinare film mimati dai bravissimi animatori. La preghiera di ringraziamento e di richiesta di perdono conclude la giornata dei ragazzi. Gli educatori si fermano come ogni giorno fino a tardi per chiacchierare, condividere, scrivere il giornalino e programmare la giornata di domani.