Camminiamo insieme?

Iniziamo l’anno liturgico e iniziamo l’anno pastorale!

L’anno liturgico va dalla Prima domenica di Avvento alla solennità di Cristo Re. È il cammino annuale che facciamo assieme al Signore, allo Spirito, al Padre. La Trinità ci accompagna nella storia a celebrare la bellezza de quello che ha fatto e continua a fare per noi. Nella ‘scuola’ dell’anno liturgico noi riviviamo il dono dell’Incarnazione nel Natale, il culmine della salvezza nella Pasqua, l’approfondimento dei modi della vicinanza di Dio meditando e rimeditando il Vangelo di Gesù nel tempo ordinario… Sono ‘misteri’ così belli che è necessario riviverli continuamente, e ogni anno in modo più intenso, da innamorati del Dio innamorato di noi, da discepoli che non vedono l’ora di assomigliare al maestro. E per molti (penso ai ragazzi, ai giovani, ai catecumeni, a chi si riavvicina alla fede) sarà un anno di scoperta, con stupore, di questi misteri che non aveva mai sentito, che non aveva mai sperimentato.

L’anno pastorale è l’itinerario concreto che facciamo nei nostri giorni assieme al nostro pastore. Lui c’è sempre, e ci aiuta ad essere persone che stanno con tutti e due i piedi nella storia, nella attualità della nostra città, in un modo maturo, interessato, ricco, responsabile. Essere discepoli, cioè scolari dello Spirito non è roba da sacrestia, ma roba tosta, per gente che ci sta a diventare forte per rendere questo mondo più simile al Regno: un mondo più giusto, più accogliente, più fraterno, più attento alla dignità di ogni persona. La Trinità ha proprio questo sogno: fare in modo che tutta l’umanità viva come una sola famiglia nella vita eterna. E il vangelo che ascoltiamo oggi (Lc 21,25-28.34-36) ci ripete questo messaggio con serena sicurezza: il Signore tornerà, sulle nubi del cielo, mostrandoci esplicitamente la sua potenza e la sua gloria, che sono le caratteristiche del suo amore coinvolgente, di cui potremo vivere per sempre.

Allora camminiamo insieme? Per questo siamo in cammino insieme, siamo in ‘sinodo’. La storia è un cammino ispirato dalla fine, dalla meta, dal compimento. E siccome il compimento è cantare insieme la bellezza della comunione, il cammino di adesso è il tentativo di sintonizzarci in questa comunione con Dio e tra di noi.

«Camminiamo insieme?» – dice il nostro piano pastorale – è un invito che il Signore ci fa accostandosi al nostro cammino, è l’invito che reciprocamente si fanno quelli che un po’ partecipano alla vita della comunità, è l’invito che i discepoli del Signore fanno a tutti, perchè tutti sono candidati a conoscere e sperimentare la ‘Via’ che è Gesù e ad essere la sua Chiesa. Ci stai?

«Camminiamo insieme?» è anche una sfida, una domanda di verifica: ma veramente stiamo camminando insieme, tutti i battezzati con la loro dignità e responsabilità? Davvero ci apriamo insieme, ciascuno con i suoi carismi nella comunità, all’opera dell’unico Spirito? Davvero siamo una ‘comunione gerarchica’?

Per camminare insieme ci vuole energia. E solo il Signore può darcela, nutrendoci con il sul Corpo e il suo Sangue. Per camminare insieme ci vuole il navigatore. E solo il Signore può darci la mappa, con la sua Parola che ci orienta nella nostra vita. Vivere con la Chiesa di Ferrara-Comacchio il biennio eucaristico ci aiuterà a gustare la dolcezza del Pane e del Vino e della Parola.

«Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia. Canta e cammina. Che significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità. Vi sono infatti, secondo l’Apostolo, alcuni che progrediscono sì, ma nel male. Se progredisci è segno che cammini, ma devi camminare nel bene, devi avanzare nella retta fede, devi progredire nella santità. Canta e cammina» (Agostino, disc 256).