Salvare o perdere?

Commento al Vangelo del 12 settembre 2021.

Mc 8,27-35: con un brano così, dovremmo prenderci qualche ora in più di riflessione e di dialogo con il Signore in questa domenica e in questa settimana. Puntuale e appassionata ritorna la domanda di Gesù: ma tu chi dici che io sia? Chi sono io per te? Conto veramente qualcosa? Che cosa sai e che cosa pensi di me, fatto, mentre vivi la tua quotidianità?

Con Pietro ri-diciamo la nostra sicurezza che Lui è il Cristo, cioè il Messia Promesso, il salvatore del mondo. Ma si riapre un’altra domanda e un’altra riflessione importante: che cosa intendo per salvezza? In che senso mi sento salvato da Gesù, se effettivamente mi sento salvato… E che cosa è la salvezza del mondo? E come il mondo oggi pensa la salvezza? Che pensano i miei famigliari, i miei amici, i miei colleghi di lavoro?

Gesù intende la salvezza in un modo sempre scandaloso e rivoluzionario rispetto a quel che ci viene da pensare. Appena Pietro lo riconosce come ‘Cristo’ lui si premura di iniziare a parlare della sua sofferenza, della sua morte e poi della sua risurrezione. Assurdo: per salvarti vado a morire! Ma, Signore, io ho proprio bisogno di essere salvato dalla morte!!! Infatti Pietro (che da voce a tutti) sgrida Gesù: non può essere che uno ti salva morendo! Non può essere che il Cristo soffra. Non può essere che Dio muoia.

A sua volta Gesù sgrida Pietro. Parole pesissime: «Va’ dietro a me, Satana!». Satana! Così Gesù dice (sicuramente con una premura educativa enorme) anche a ciascuno di noi quando (sulle persone, sugli avvenimenti, sulle proposte culturali) non pensiamo «secondo Dio, ma secondo gli uomini». Càpita spesso? Di solito pensiamo con la nostra testa o con lo Spirito Santo? Ragioniamo ogni giorno con lui o lo interpelliamo solo ogni morte di papa?

«Se qualcuno vuole venire dietro a me…» – dice Gesù ora rivolto alla gente. Vogliamo? Non basta averlo già scelto ieri, o un anno o trent’anni fa: vogliamo (liberamente) oggi stare dietro a Gesù?

Lui è sempre infinitamente onesto: non ci sono mezze misure per salvare la vita. Bisogna perderla, rinnegare se stessi (rinunciare a credersi Dio…) e mettere i piedi dove li mette lui, anche quando abbiamo delle croci addosso.

Prendere o lasciare. Questione di vita o di morte. Con lui la vita. Per conto nostro la morte.