Vita, sapienza, testimonianza

È Pentecoste: ci è data la Vita! Si compie il tempo pasquale con la celebrazione del dono dello Spirito. È un dono di Gesù morto e risorto. Ce lo ha dato con il suo ultimo respiro d’amore sulla croce («E, chinato il capo, consegnò lo spirito» Gv 19,30). Ce lo ha dato con il primo soffio da risorto sugli apostoli («Detto questo, soffiò e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo…» Gv 20,22). Nel giorno di Pentecoste (quando gli ebrei celebravano il dono della Legge a Mosè sul monte) la Chiesa festeggia questo aspetto della Pasqua: il Padre e il Figlio ci amano così tanto da dare la loro stessa vita e la loro stessa sapienza perché noi viviamo della vita divina. Ci donano la loro stessa intimità d’amore. Nella Pasqua, Gesù non ci ha dato delle cose, ma la sua stessa persona, unita infinitamente e intimamente al Padre nello Spirito. Vuol dire che lo Spirito ci è dato per farci partecipi di quella intimità d’amore che c’è fra il Padre e il Figlio. È la qualità più vera della vita. È la prospettiva della felicità più grande: la Pasqua ci divinizza! È un dono importante: la nostra vita dipende dallo Spirito. In ogni respiro. In ogni battito del nostro cuore. Forse non gli diamo la giusta attenzione, e pensiamo che la nostra vita fondamentalmente da noi.

Oggi è giorno di ringraziamento e di abbandono fiducioso allo Spirito “che è Signore e da la vita”!

È Pentecoste: ci è data la sapienza! Pieni della vita di Dio, impregnati del suo Spirito, noi possiamo imparare a stare al mondo con la stessa mentalità di Dio! Gesù insiste: lo Spirito è Spirito di verità, che guida alla verità tutta intera, che dice i pensieri e i progetti del Padre e del Figlio. Lo Spirito ci comunica lo sguardo vero sul mondo, sulle persone, sugli eventi. Ci svela i segreti della maturità e della felicità. Ci apre le strade più giuste per affrontare i problemi personali, famigliari, sociali. Ci svela il senso della vita e della storia. È un regalo importante, al quale non diamo forse la giusta attenzione: siamo più portati ad avere con orgoglio le nostre personali idee o a condividere le idee della cultura dominante… Alle volte siamo pronti addirittura a giudicare Dio o la Chiesa, a decidere noi se la Chiesa guidata dallo Spirito o la Scrittura da Lui ispirata dicono giusto o sbagliato; siamo pronti a decidere che lo Spirito e la Chiesa non sono al passo con i tempi…

Oggi è tempo di ringraziamento e di ferma decisione di rimetterci quotidianamente all’ascolto dello Spirito “che ha parlato per mezzo dei profeti”.

È Pentecoste: ci è data la gioia di camminare nello Spirito! Riempiti della vita di Dio e della sua sapienza, possiamo operare il bene con concretezza nella nostra esistenza quotidiana. Capire con la testa non basta: bisogna avere forza di vivere come Gesù ha vissuto, di prendere delle decisioni ferme e di portarle avanti con perseveranza, specie quando le cose si fanno pesanti e difficili. Quando sentiamo che il nostro cuore è attirato da un sentire diverso dallo Spirito, dal ragionare in modo solamente umano o stiracchiato da nostri desideri e passioni disordinate. Il Signore sa della nostra fragilità. E anche per questo ci ha donato il suo Spirito: per mettere i passi dietro a Gesù, costi quel che costi, con forza e dignità.

Oggi è giorno di ringraziamento: senza questa serena e perseverante forza, la nostra testimonianza di vita secondo le beatitudini non può sussistere!