I santi della Chiesa nostri fratelli maggiori

Solennità di Tutti i Santi (Mt 5,1-12a).
In questo giorno la Chiesa condivide «la gioia di celebrare in un’unica festa i meriti e la gloria di tutti i Santi». Ma chi sono i santi? Per rispondere a questa domanda condivido una felice definizione di Divo Barsotti, teologo spirituale e grande agiografo del Novecento. «Nella vita spirituale cristiana i santi sono i fratelli maggiori che ci portano per mano, sono gli amici che ci accompagnano nel cammino. «Non ci manca mai il loro amore. Conoscono le nostre debolezze, non si scandalizzano di noi, non si stancano, sono sempre pronti ad aiutarci, ci confortano, ci danno fiducia. Se li conosceremo, non potremo più dimenticarli». L’approfondire la loro conoscenza edifica le nostre persone e il pregarli ci dona la certezza della loro intercessione. Come ricorda il Concilio nella Lumen Gentium i santi hanno saputo «con l’aiuto di Dio, mantenere e perfezionare, vivendola, la santità che hanno ricevuto» il giorno del Battesimo. La santità che tutti i battezzati condividono è l’appartenenza al Signore, un affidarsi a Lui, è un rivestirci, come ci insegna san Paolo, «di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza». La lista di coloro che la Chiesa ha proclamato santi è davvero lunga, ogni cristiano in base alle diverse vocazioni, occupazioni, sensibilità e responsabilità, può cogliere l’esempio più prossimo al suo stato di vita, per continuare a rispondere all’universale chiamata alla santità. Essa si traduce, per ogni uomo e ogni donna, nel rinsaldare il legame con il Signore Gesù, nel far propri i suoi atteggiamenti, pensieri, comportamenti e nell’aderire alla nuova alleanza che il Figlio di Dio ha proclamato nelle beatitudini. In quest’insegnamento “nuovo” il Maestro ci comunica che il nostro presente può essere inondato di gioia piena, che possiamo essere beati, felici, non tramite l’osservanza della legge, ma imitando il suo amore. L’elemento peculiare che accomuna le diverse storie dei santi, di coloro che hanno deciso di aderire al progetto d’amore pensato da Dio, è mirabilmente sintetizzato nello spirito delle beatitudini. Questo è il “cuore” del Vangelo, lì è custodita la personalità di Gesù che ha ispirato i santi nel loro percorso umano e spirituale. Cristo è il povero in spirito che ha messo da parte la superbia, è l’afflitto consolato, è il mite, Egli è colui che ha ricercato la “giustizia” e la bontà di Dio con tutta l’anima. Gesù ha testimoniato il volto misericordioso del Padre, la purezza del cuore, l’impegno autentico per la pace e il dover subire persecuzione a causa della giustizia. Nell’ascoltare le beatitudini emerge con limpidezza l’agire di Cristo, capace di dare “nuova forma” alla nostra esistenza, talvolta segnata dalla fatica, dal dolore, ostacolata dalle fragilità, ma destinata alla gioia vera che riempie di senso l’oggi. I santi dimostrano che le beatitudini rimangono un programma di vita valido per tutti, in ogni tempo, a noi il compito di farle nostre perché la chiamata alla santità non sia persa. In gioco c’è la nostra felicità!
don Francesco