Pentecoste

Commento al Vangelo del 28 maggio 2023.

Che bello, che onore essere Chiesa, grazie al fuoco, al vento, al battesimo dello Spirito! Essere chiamati dal Signore a riorganizzare la nostra vita assieme a Lui, morto e risorto per noi. Oggi, come in quel giorno in cui i discepoli, ancora impauriti e bloccati pur avendo visto Gesù Risorto, sono stati investiti dal vento dello Spirito che porta vita e coraggio. Lo Spirito che porta armonia mettendo confusione. Che dà sicurezza smantellando le presunte sicurezze umane. Lo Spirito che porta alla verità mettendo in crisi le nostre false opinioni.

Che bello essere Chiesa in cammino, sospinta dallo Spirito. Un cammino che è iniziato insieme quella volta a Pentecoste, e che deve continuare insieme, tutti i battezzati e i cresimati. Anche per noi che apparteniamo alla Chiesa di Ferrara-Comacchio, nelle parrocchie del Corpus Domini e di S. Agostino. Noi che stiamo cercando di camminare insieme verso l’unità pastorale, che altro non è se non l’unione attorno all’unico Padre, all’unico Signore, all’unico Spirito che ci guardano senza distinzioni e senza preferenze, e ci scelgono come compagni di viaggio.

Che bello, che onore essere missionari. La Pentecoste, che ci aiuta a capire meglio la Pasqua, ci rimette anche quest’anno in movimento con la passione della evangelizzazione. Quel primo passo degli apostoli e dei discepoli, che sono usciti in strada a parlare del Signore facendosi capire da tutti quelli che erano a Gerusalemme, ci provoca a misurare tutti i nostri passi con il metro della passione missionaria. E ci graffia nella nostra identità di parrocchiani: specie se dobbiamo ammettere che la nsotra passione per far conoscere il Signore è un po’ tiepida e sotto i tacchi. Oggi, come allora, lo Spirito ci avvolge non per darci i contentino di una vaga consolazione, ma per farci bruciare dalla voglia di dirlo agli altri.

Che bello, che onore essere partecipi della passione di Dio per ogni persona, dei desideri di pace, di giustizia di solidarietà, di condivisione: solo l’opera dello Spirito, che impregna le nostre parole e i nostri gesti, ha futuro. Senza lo Spirito d’amore del Padre e del figlio, Spirito di unità nella ricchezza delle diversità, Spirito di coraggio e di fortezza e di sapienza, il mondo va a rotoli. E se c’è qualcosa di buono in questo nostro mondo insanguinato e violento, dobbiamo riconoscere che viene da Lui, che si muove discretamente nel cuore di chi, almeno un po’, lo lascia fare.

Stiamo con lo Spirito, camminiamo secondo lo Spirito, ragioniamo secondo lo Spirito, guardiamo la storia secondo lo Spirito. Anche se è scomodo, anche se non è secondo le informazioni main stream, anche se è fuori moda. Chiediamo ogni giorno a lui che cosa ne pensa della pace e delle armi, dell’accoglienza e dei poveri, dell’apertura alla vita e della custodia delle persone fragili, degli stranieri e degli amici, dei peccatori e dei criminali. Lasciamo che funzioni in noi il battesimo, e la cresima. E diamo, giovani e adulti, l’esempio ai ragazzi più piccoli che oggi sono confermati nello Spirito e per la prima volta possono unirsi corporalmente al Signore nell’Eucaristia.