La Chiesa che ci viene incontro/4

Esercizi spirituali di Quaresima – 2 marzo 2023

La giovinezza nella chiesa in una Jam session

Il video dell’incontro del mattino

Il video dell’incontro della sera

Il podcast dell’incontro del mattino:

Allora proviamo a ritrovare il bandolo della matassa!

Non abbiamo negato il valore della memoria e del presente, ma non possiamo fermarci in essi, sentirci bloccati, rigidi, ingessati, senza prospettiva. Il passato è ripreso in ogni parola di Gesù. Neppure uno iota, o un segno della tradizione deve essere negato. La storia stessa di Gesù, secondo la tradizione giovannea, è la storia di un discepolato e di un apprendistato. Gesù, in quanto uomo, è la sua storia, la sua educazione. Eppure, ha il coraggio dell’interpretazione coraggiosa. L’audacia del ‘è stato detto, ma io vi dico’. Cosa significa questa rilettura umanizzante della legge? Finisce con Gesù? In un certo senso si. La rivelazione ha la sua completezza nella sua Persona. Ma da un altro punto di vista, che è individuabile nella vastità dell’esplorazione spirituale, c’è un progresso nella comprensione di questo tesoro che è l’umanità e l’affettività di Cristo. ‘Per questo – dice Paolo nella lettera agli efesini – io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.’ 

Che questo progresso costituisca un compito infinito lo si coglie molto bene nella diversa disposizione politica dei cattolici, come indicava saggiamente qualcuno ieri. Una disposizione alla vita politica e alla solidarietà che Francesco nella Fratelli Tutti evoca attraverso la rilettura di una notissima pagina del vangelo. 

Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso“.Gli disse: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”.
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è mio prossimo?”. 30Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?”. Quello rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ così”.

Tu chi vuoi dei protagonisti della parabola ci chiede il papa? Con chi ti identifichi? Questa è la domanda dura, diretta e decisiva.

(FT, 57) Questa parabola raccoglie uno sfondo di secoli. Poco dopo la narrazione della creazione del mondo e dell’essere umano, la Bibbia presenta la sfida delle relazioni tra di noi. Caino elimina suo fratello Abele, e risuona la domanda di Dio: «Dov’è Abele, tuo fratello?» (Gen 4,9). La risposta è la stessa che spesso diamo noi: «Sono forse io il custode di mio fratello?» (ibid.). Con la sua domanda, Dio mette in discussione ogni tipo di determinismo o fatalismo che pretenda di giustificare l’indifferenza come unica risposta possibile. Ci abilita, al contrario, a creare una cultura diversa, che ci orienti a superare le inimicizie e a prenderci cura gli uni degli altri.

Domande

Succede mai che un’esperienza nuova ci faccia rivedere il passato sotto un’altra luce? Come possiamo rimettere in moto un passato che non c’è più? Come disfare i nostri modi e recuperare il tempo perduto? Come convertire il passato?

Frasi da tenere a mente

Non è il futuro che prende in sé le forme ormai vuote del passato: il futuro risucchia in sé il passato… dimensione escatologica!

La chiesa giovane ha un ritmo. Quello della Jam Session di un concerto Jazz.

Questo genere vede confluire tradizioni culturali disparate ed è caratterizzato dall’interpretazione e dalla poliritmia. I musicisti si trovano in una riunione senza avere nulla preordinato, improvvisando su griglie di accordi e temi conosciuti. In un mondo frammentato come il nostro, questa è una profezia!