La Chiesa che ci viene incontro/2

Esercizi spirituali di Quaresima – 28 febbraio 2023

Abitare le possibilità

Il video dell’incontro del mattino

Il video dell’incontro della sera

Il podcast dell’incontro del mattino:

Rm 6,4: Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.

Essere schiacciati sul presente e sulla sua falsa trasparenza può essere un problema. Lo scrittore sud coreano Byung Chul Han, fra i più prolifici analisti della nostra epoca, ricorda che: ‘Il flagship store della Apple a New York è un cubo di vetro, un tempio della trasparenza. Sul piano della politica della visibilità, esso è il contraltare della Ka‛ba alla Mecca. Ka‛ba significa letteralmente «cubo»: una spessa copertura nera la sottrae alla visibilità. Solo i sacerdoti hanno accesso all’interno dell’edificio. L’arcano, che si nega a ogni visibilità, è costitutivo del dominio teologico-politico. L’interno, lo spazio sottratto alla visibilità nel tempio greco, è chiamato adyton (letteralmente: «l’inaccessibile»). Soltanto i sacerdoti hanno accesso allo spazio sacro. Il dominio si fonda qui sull’arcano. L’Apple Store trasparente, invece, è sempre aperto. Nel seminterrato trova posto un negozio. Chiunque, come cliente, ha accesso all’edificio. La Ka‛ba dal manto nero e l’Apple Store di vetro illustrano due diverse forme del dominio: l’arcano e la trasparenza. Il cubo di vetro della Apple suggerisce libertà e comunicazione senza limiti, ma in verità incarna lo spietato dominio dell’informazione. Il regime dell’informazione rende gli esseri umani integralmente trasparenti. Il dominio stesso non è mai trasparente: non esiste un dominio trasparente. La trasparenza è la facciata di un processo che si sottrae alla visibilità. La trasparenza stessa non è trasparente: ha un retro. La sala operativa della trasparenza è oscura. Ci consegniamo, cosí, al crescente potere della blackbox algoritmica.’

Mi sembra un bell’esempio di come oggi (nella classicità era lo stesso, con il motto del ‘carpe diem’) ciò che conta è solo il controllo del presente. Per parlare di futuro occorre un’apertura all’incertezza. Se la speranza fa parte della verità cristiana, allora la verità cristiana è più un moto a luogo che un complemento oggetto. È  l’incompletezza del pensiero? un pensiero imperfetto e aperto, è un valore più grande di una testa piena di concetti. Lo diceva senza mezzi termini il cardinal Newmann. Bisogna allargare le teste non riempirle!

La speranza è il territorio del possibile. Possibile è l’altro nome di Dio, dicevamo ieri iniziando i nostri esercizi. Nel testo della lettera ai Romani che ci accompagna oggi colpisce il termine ‘peripatetico’… noi possiamo camminare in una vita nuova; per arrivare alla gloria di Cristo dobbiamo ‘camminare con’ Gesù. Che distanza dal nostro modo di pensare la verità. Nel vangelo di Giovanni la fede viene tradotta con il termine ‘credere verso; credere in’. Quando si parte per un viaggio, specie verso il futuro, è necessario avere il coraggio del primo passo, fidandosi. Leggo un testo breve della spe salvi di Benedetto XVI (24b-25)

Poiché l’uomo rimane sempre libero e poiché la sua libertà è sempre anche fragile, non esisterà mai in questo mondo il regno del bene definitivamente consolidato. Chi promette il mondo migliore che durerebbe irrevocabilmente per sempre, fa una promessa falsa; egli ignora la libertà umana. La libertà deve sempre di nuovo essere conquistata per il bene. La libera adesione al bene non esiste mai semplicemente da sé. Se ci fossero strutture che fissassero in modo irrevocabile una determinata – buona – condizione del mondo, sarebbe negata la libertà dell’uomo, e per questo motivo non sarebbero, in definitiva, per nulla strutture buone.

25. Conseguenza di quanto detto è che la sempre nuova faticosa ricerca di retti ordinamenti per le cose umane è compito di ogni generazione; non è mai compito semplicemente concluso. Ogni generazione, tuttavia, deve anche recare il proprio contributo per stabilire convincenti ordinamenti di libertà e di bene, che aiutino la generazione successiva come orientamento per l’uso retto della libertà umana e diano così, sempre nei limiti umani, una certa garanzia anche per il futuro. In altre parole: le buone strutture aiutano, ma da sole non bastano. L’uomo non può mai essere redento semplicemente dall’esterno […]

Domanda

Quando non hai tutte le risposte che servirebbero quale è il tuo stato d’animo? Dio non è rigido! Allora come può accadere che le comunità si trasformino in dogane? Il papa fa l’elogio del pensiero incompleto, preferisce gli orizzonti ai confini. Tu cosa ne pensi?

Amare l’inquietudine come nel caso di sant’Agostino, significa rovesciare il concetto di maturità. Allora quando educhiamo ai nostri giovani non occorre un po’ di anarchia? Oppure l’educazione è solo adattamento? Gesù può rientrare nella categoria degli immaturi, secondo il nostro modo di pensare?

Le frasi da tenere a mente

L’apertura dello Spirito vive della pensabilità del futuro

La tentazione identitaria è la necrosi del cristianesimo

L’utopia non è pura evasione, ma la forma che la speranza prende in una concreata situazione storica, una ricerca di strade nuove

La speranza implica incertezza, indeterminazione. Non l’ordine, la codificazione, ma l’informe, il diveniente, ciò che non è ancora definito

Papa Francesco alle pontificie opere missionarie nel 2020, parlando dei discepoli nel vangelo: ‘Lui sta per dare inizio al compimento del suo regno e loro si perdono ancora dietro le loro congetture’