Giorgio Maghini è Lettore

Oggi, domenica della Parola, Giorgio Maghini è stato istituito dal vescovo Gian Carlo nel ministero del Lettore, durante la Messa celebrata nella chiesa di S. Francesco. Continuiamo a pregare per lui e la sua famiglia, nel cammino verso il diaconato permanente.
Ecco il testo della ricca omelia del vescovo:

Camminare con la Parola
Ferrara 22/01/2023

Cari fratelli e sorelle, l’Eucaristia domenicale che oggi celebriamo è un ‘rendimento di grazie a Dio per i suoi doni, soprattutto per il dono della sua Parola, che oggi abbiamo intronizzato, e del pane di vita, segni della sua presenza in mezzo a noi. La Giornata della Parola che celebriamo, oltre a portarci l’attenzione su un testo che ogni cristiano è chiamato ad avere e ad amare, porta l’attenzione su chi aiuta a leggere, a meditare la Parola, a custodirla nel proprio cuore: il ministero del lettore. Caro Giorgio, in questa Giornata della Parola, è bello che tu riceva il Lettorato, come ministero di un cammino verso il Diaconato, ma anche come segno dell’importanza della Parola nella vita di ogni credente e della comunità cristiana. Insieme con te, Giorgio, con la tua famiglia che ti accompagna in questo cammino e con voi, cari fratelli e sorelle, ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio e rendiamo grazie e lodiamo Dio. La pagina del profeta Isaia è attraversata dalla gioia al termine di un cammino non facile. E’ la gioia della ricerca. E’ la gioia dell’incontro. E’ la gioia – scrive il profeta Isaia – di chi lavora e raccoglie i frutti o di chi li condivide. E’ la gioia della libertà, dopo un periodo di schiavitù o di persecuzione. E’ la gioia di una terra, la Galilea. La sottolineatura di questo testo, spesso collegato all’Incarnazione, al Natale, riguarda la necessità del cammino, dello scoprire nuove strade, la via della terra e la via del mare. Chi non si mette in cammino rischia di rimanere nell’oscurità, nelle tenebre di ciò che si è sempre fatto, senza motivazioni, o di ciò che non si è mai scoperto. I cristiani sono gli uomini della strada, della missione, che deve essere orientata anzitutto dalla Parola di Dio e dal Magistero, che ne è il primo interprete. Caro Giorgio, oggi di viene consegnata la parola di Dio, perché tu la faccia camminare, non la tenga solo per te, per un tuo semplice nutrimento personale, ma diventi nutrimento familiare, con tua moglie e i tuoi figli, come la tua Chiesa domestica, nutrimento di questa tua comunità di S. Agostino e unità pastorale con il Corpus Domini di domani, perché arrivi a tutti, possa essere per tutti un dono di cui rendere grazie, perché tutti possano uscire dall’oscurità e trovare la luce. Con il Vangelo ritorniamo in Galilea, dove ritroviamo Gesù in cammino da Nazareth a Cafarnao. Gesù esce di casa per essere luce delle genti. La sua predicazione è un invito alla conversione e accompagnata da guarigioni. E nel cammino chiama: prima due fratelli, Simone e Andrea, pescatori; poi ancora due fratelli Giacomo e Giovanni, anch’essi pescatori. Gesù ha bisogni di apostoli, di ministri come amici e testimoni. L’annuncio del Vangelo non si fa in solitudine, ma insieme, si cammina insieme per annunciare il vangelo del Regno. Caro Giorgio, la Parola che ti viene data falla camminare in compagnia di altri, di una comunità, di una Chiesa, perché insieme ascoltiamo e insieme annunciamo la Parola. Fai anche ‘gustare’ questa parola – come diceva il Beato don Giacomo Alberione – perché il suono della voce del Padre e del Figlio diventi ricco nutrimento per la mente e per il cuore, affinché diventi vita, terreno fertile che produce «ora il novanta, ora il sessanta, ora il trenta». Oltre lo stile del leggere dobbiamo imparare insieme anche lo stile del parlare, annunciare il Vangelo, ci ricorda Paolo nella pagina ai Corinzi. Anche qui ritorna il valore dell’unità, nel sentire e nel parlare, senza divisioni. Anche nell’interpretazione della Parola di Dio, con i diversi metodi e stili, è importante anzitutto comunicare ciò che è condiviso, con semplicità anzitutto, anche con originalità. Paolo ricorda che il Signore lo ha mandato ad “annunciare il Vangelo” non tanto con la sapienza di parola, ma con la testimonianza della vita. Il Lettore è un testimone della Parola di Dio, perché cammini dappertutto. Il lettore è anche un poeta della Parola, perché aiuta a gustarne non solo il senso, ma anche le singole parole della Scrittura, perché diventino nutrimento del cuore nella lectio divina. A questo proposito mi piace ricordare le parole del card. Carlo Maria Martini, scritte per l’introduzione a una guida alla lettura della Bibbia: “La tradizione cristiana, per esprimere questo atteggiamento spirituale di fronte al testo sacro, ha coniato un’espressione forte, pregnante: lectio divina. Il nostro introdurci nel mondo della Scrittura ha senso se si arriva a questa dimensione, altrimenti rimane arida conoscenza, erudizione, studio infruttuoso per il nostro «sentire» cristiano”. Cari fratelli e sorelle, caro Giorgio, rendiamo insieme grazie a Dio per il dono della Parola e del pane di vita, doni per la nostra crescita e testimonianza cristiana, doni per il nostro cammino insieme. Così sia.