I giorni passano veloci. Quello di oggi è fraterno e turistico: non sono previsti incontri particolari. Il programma prevede un giro sulla costa a nord di Catania, nei luoghi dei Malavoglia. I tempi della partenza sono dilatati. Sveglia e colazione con molta calma e poi si preparano allegramente i panini, mentre il sole s’alza sempre più sul mare luccicante e liscio. Alle Lodi si prega con il Miserere: nati peccatori (come riconoscevamo ieri sera), abbiamo bisogno che il nostro spirito sia continuamente ‘creato’, fatto saldo, fatto santo.
Per andare alle Aci si percorre la litoranea, che costeggia Catania e il suo porto e le scogliere di Ognina prima di inoltrarsi sui pendii tra il Vulcano e il mare, trapuntati (si fa per dire) di abitazioni affastellate senza regole, tra eucalipti ed oleandri. Sul nastro d’asfalto rovente si oltrepassa Acicastello, e poi Acitrezza, sbirciando le nere e suggestive isole dei ciclopi che campeggiano poco al largo. Acireale è lì vicino e si sale fino alla farmacia di Marilena, che fa la spola tra via Aeroporto e qui. Ci dà un saluto festoso e qualche dritta per trovare parcheggio, visitare il borgo e scendere al mare, che è proprio lì sotto, per le strette vie tra le case annerite. Fuori dal paese la discesa è ripida, su un sinuoso stradone selciato di lava bollente. Arriva il desiderato tuffo, dopo una breve ricerca del luogo in cui fermarsi. Le alternative al solarium non sono tante, sul tratto di litorale scoglioso e scomodo. Dentro nel mare smeraldo però si sta che è una meraviglia, sospesi allegramente nell’acqua cristallina e sostando ogni tanto su qualche scoglio che risale dal fondale, ricoperto di morbidi cuscini di alghe.
Che fame… i panini finiscono in un batter d’occhio, sul tavolato del solarium, che comprende anche l’ombreggiata distesa del bar nella quale si passa il dopo pranzo chiacchierando. Troppo sole per fare le lucertole. Nel secondo round in acqua ci si spinge un poco più in là, verso gli scogli di pietre aguzze sui quali ci s’arrampica per provare un po’ di tuffi, dapprima un po’ timorosi, poi sempre più divertenti. Per qualcuno è la prima volta.
Tornati ai teli il sole asciuga in fretta, prima di nascondersi in un baleno dietro la montagna, mentre il solarium s’affolla sempre più.
Per risalire si decide la spola con l’auto. Ci si aspetta in centro ad Acireale, nella piazza del Duomo. I primi che arrivano ne approfittano per uno spuntino. Ormai è il tramonto, mentre visitiamo prima la chiesa di san Sebastiano e poi la magnifica cattedrale barocca, che affaccia sulla piazza dell’elegante e geometrico selciato. La signora Anna Bella (Anna di nome e Bella di cognome) s’accosta, simpatica e insistente, offrendosi come cicerone sotto il transetto con la sua ottocentesca meridiana distesa sul pavimento. Salutato don Matteo ci avviamo nella scura strada e trafficata. A casa solita doccia e cena: stasera pasta col pesto, mentre si conversa tranquillamente e le palpebre calano. Giornata di relax ma non molto di riposo…










