Qualche lacrimuccia viene fuori già durante la giornata. Il pensiero va avanti: finisce questo campo, forse qualcuno dell’ACR non ne farà altri insieme perché diventa più grande? Ma don, non si può rimanere insieme anche il prossimo anno? Non si sa, ma intanto la domanda è un buon segno di amicizia, e che il campo è andato bene.
Nella mattinata i ragazzi fanno un po’ di ‘deserto’. Soli soletti, a distanza, nel cortile, scrivono un paio di pagine del diario che gli educatori hanno regalato a ciascuno. Quali sono le cose del campo che ti sono piaciute di più? Quali sono le cose vissute in questi giorni che vuoi continuare a vivere a casa? L’amicizia, l’impegno, l’allegria, il servizio, la prontezza a far pace, la premura verso gli altri… chissà che cosa annotano i ragazzi. Forse le loro famiglie o i loro amici lo vedranno nella vita dei prossimi giorni. Firmando i diari gli uni degli altri, quasi ci si prende l’impegno comune a rimanere uniti.
Prima del deserto, la preghiera di intercessione. Giornali alla mano, attenti alle Sodoma e Gomorra di oggi, come aveva fatto Abramo una volta, si chiede misericordia per tutti. Per i nostri governanti in questo passaggio delicato della crisi di governo, per i responsabili della guerra in Ucraina e delle altre guerre, per i giudici del processo Regeni, per chi fa affari ingiusti aumentando il prezzo del grano…
Il pomeriggio è caldo e tranquillo, dopo il pranzo in cortile, a panini e salsicce grigliate dagli esperti Liuk e Stewie. A gruppetti ci si prepara ad offrire un po’ di divertimento agli altri nella serata conclusiva. Valigie e doccia prima della Messa, che celebriamo insieme agli amici della Sacra Famiglia nel salone che è anche una cappella. Una celebrazione attenta e coinvolgente: una sorta di sosta in casa di Marta, Maria e Lazzaro, per ascoltare la Parola e per sentirsi veramente coinvolti dal Signore e mandati a portare frutto nella vita di tutti i giorni.
Dopo cena il cielo s’addensa di nubi in una luce calda e strana. Lampi lontani senza tuoni impauriscono qualcuno, ma il vento libera il cielo. La serata è comunque all’interno, nella sala delle colazioni. I ragazzi si lanciano simpaticamente in imitazioni, versi di animali, sketch, contorsionismi, valutati dalla giuria degli educatori, che alla fine si trasformano nel più famoso gruppo di rapper della valle agordina:
Niente fragoline fra
e chi lo sa
Sto sulla strada tra Gomorra e Sodoma
E scusa fra
se non sto al passo
Tra me e te tu agordino e io De sasso
Insetticidi e capogiri, ti spacco in due se non cammini/ sto con Fili
easy
siamo i primi
pesto cacche sotto i pini mentre mangio gelatini
(Ah)
E siamo ventisei
ACR o zerosei?
Sto coi miei da Nonno Pietro a Canazei
zecche o nei, non vedo più la differenza
30 euro un souvenir? Bro, faccio senza
Ora con le mani su butto giù il grintuss
ballo con Tommy insieme al resto della crew
E non la chiudo più / e chiedo a liuk,
Do Cacca al diavolo e fiori a Gesù
Rit
In questo canale
Ci faccio la diga
Tutta questa gente e proprio figa
Ci tocca andare, tornare
Ma nel cuore c’è qualcosa da ricordare
Non siete fighi, siete solo pigri
Imitate i campioni con trucchi capogiri
Ma cosa tiri, finisce
nel fiume perché tanto non miri (tanto non miri)
In montagna sei stanco, cammini come un sasso
Ti arrendi subito e lasci lo zaino.
C’è chi lo porta, non è una sporta.
Perdi le scarpe e ogni altra cosa
Siamo in 30 ma non vedo il mare,
scelgo la montagna Mottatonda fa cacare
Scusa sorry per la parola, fatti una risata che fra ti consola
“Il pesce non lo mangio, non voglio fare il grasso”
Sono proprio stecco, non mi copro e poi collasso
Gioco a carte ma non vedo l’asso
Tiro il dado, 6 6 no grazie passo
Rit
In questo canale
Ci faccio la diga
Tutta questa gente e proprio figa
Ci tocca andare, tornare
Ma nel cuore c’è qualcosa da ricordare
Liuuuuk liuuuk liuuuk liuuuk
Basta non vi sopporto più
C’è un ragno
Schiaccialo non fare lo sbaglio
Non è vero che porta guadagno
Tra calci
e diti rotti
Vai a casa col covid
Oppure se sbocchi
Faccio il giornalino
Senza farmi notare
Di notte bambino
In camera e meglio stare
Non uscire
Ci sono i mostri
Prendi la parrucca
Uccidi ostwie il re dei morti
Vuoi il bis fra
Non so cosa dire
sta zit maial
E fammi finire
Amico non fermarti
Continua a camminare
Basta lamentarti
non ti voglio ascoltare
Se stai annegando
Puoi stare sciallo
Ti vengo a prendere
A bordo dello squavallo












