NOVENA DI NATALE – 19 dicembre: BEATI QUELLI CHE HANNO FAME E SETE DELLA GIUSTIZIA

Tra le parole che in questa liturgia di Avvento tornano spesso, Signore, c’è la parola giustizia. I profeti e i salmi la ripetono spesso. Dicono che verrà il momento in cui nascerà un re speciale. E allora « Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo» (Sal 85,11-12). Sarà un re che «governerà il mondo con giustizia, giudicherà il mondo con rettitudine» (Sal 9,9). Addirittura «Annunciano i cieli la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria» (Sal 97,6)…

Tutti siamo affamati e assetati di giustizia. Tutti gridiamo all’ingiustizia. Tutti ci sentiamo impotenti davanti all’ingiustizia del mondo. E in realtà talvolta ci sentiamo così impotenti che ci viene da lasciar perdere, da fregarcene, da curare solo i nostri piccoli interessi… Ma questo non ci lascia tranquilli: abbiamo veramente bisogno di un modo nuovo di stare in questo mondo! Abbiamo bisogno di qualcuno che metta dentro a questo mondo ingiusto una luce nuova di giustizia e di pace!

Guardando al presepio, Signore, riconosciamo, nella fede, che siamo «davanti al Signore che viene: sì, egli viene a giudicare la terra; giudicherà il mondo con giustizia e nella sua fedeltà il popoli» (Sal 96,13; cf. anche Sal 98,9). Un bambino Re di giustizia? Che fai per mettere giustizia nel mondo? Come pensi di risolvere le cose? Insomma… che cosa ci vuoi insegnare, Signore, dalla mangiatoia?

Ci pare di sentire qualche eco della tua risposta. Forse ci stai dicendo …
… che la giustizia è ciò che Dio Padre ritiene giusto! Non solo ritiene, ma desidera! Se noi siamo affamati e assetati, molto di più lo è il Padre, Molto di più lo sei tu, bambino divino che nasce a Betlemme: certo non possiamo batterti in questo ardore che ci precede sempre. Quando gridiamo a te, a pensarci bene ci troviamo davanti a una passione e a un desiderio enormemente più grande del nostro!
… che la giustizia ha a che fare con l’obbedienza. Lo vediamo in Maria; lo vediamo in Giuseppe, uomo giusto… Una obbedienza che non è una fregatura, ma l’affermazione più autentica della nostra persona.
… che la giustizia affiora nel cuore e ispira parole e gesti nuovi, piccoli, semplici… come Maria e Giuseppe. Tu, re del mondo, per affermare la giustizia, hai avuto la pazienza di nascere e imparare da bambino a rigettare l’ingiustizia mangiando panna e miele… (cf. Is 7,15)
… che noi possiamo, con te, essere lievito, fermento di giustizia nel mondo. Abbiamo visto che i grandi sistemi sono utili, ma non decisivi. Se non c’è la fame di cose giuste nel cuore, si è solo esecutori di ordinanze, e, appena ci si può nascondere delle leggi, chissenefrega!
… che, evidentemente, è giusto amare, consegnarsi. E fare di tutto perchè tutti possano amare e consegnarsi gli uni agli altri. Per questo è giusto perdonare, dare fiducia, scommettere sugli altri. E mai distruggere, bloccare, fermarsi alla punizione…

Attendiamo la tua Pasqua, Signore, per sperimentare e conoscere più in profondità il giusto giudizio del Padre sul mondo…