Una cosa sola!!!

Commento al Vangelo del 10 maggio 2020.

Torniamo ad ascoltare il buon pastore dentro al cenacolo, nel contesto della cena che ha preceduto la sua passione e la sua morte e la sua resurrezione.
Gesù spara le sue ultime cartucce… e l’evangelista Giovanni riporta lungamente le sue preziosissime parole, altissima e profondissima rivelazione dei contenuti centrali della nostra fede. Gesù cerca di dire più che può e meglio che può le cose più importanti che dobbiamo sapere per vivere con maturità.
Nel brano di oggi (Gv 14,1-12), il Signore si preoccupa di rivelarci il Padre, fonte della sicurezza e del senso ultimo della vita.
Prima ancora dei contenuti, colpisce il tono: Gesù parla del Padre con affetto e gioia, con grande naturalezza. Si coglie nelle sue parole l’esperienza personale di intimità e di comunione, di tempo infinito passato a dialogare con il Padre, a confidarsi con Lui, a decidere con lui dei propri passi, delle proprie parole e delle proprie opere. L’obbedienza che Gesù riserva al Padre è totale. Non c’è in lui nessun accenno di protesta, di insofferenza, di costrizione. Vivere la comunione con il Padre è la sua felicità.
Da questa sintonia profonda e carica di affetto viene fuori qualche indizio del mistero trinitario, che noi ripetiamo nella professione di fede dicendo che il Figlio è «Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre». Questa unità è totale. L’esperienza storica della intelligenza umana di Gesù che coglie le idee del Padre e della sua volontà d’amore che le attua è il canale di rivelazione del fatto che Padre e Figlio sono ‘della stessa sostanza’. Pensano e agiscono uguale. Fanno tutto insieme. Si scambiano tutto, si donano tutto. Tutto è uno in loro, tranne l’esser Padre e l’esser Figlio.
Che differenza se pensiamo a rapporti, anche i più belli, che ci sono tra di noi… Di chi potremmo dire: chi vede te, vede me? Di chi potremmo dire: io sono completamente in te e tu sei completamente in me?
Ma questa difficoltà di vivere tra noi e con Gesù la stessa comunione che c’è tra Padre e Figlio non di deve scoraggiare: il Padre desidera tanto ‘averci in casa sua’, e Gesù intende la sua Pasqua di morte e risurrezione come il percorso per introdurci in quella casa, che ha stanze per tutti!