Domenica delle Palme.
Anche quest’anno abbiamo chiesto alle sorelle clarisse della nostra città di decorare il Cero che accenderemo nella Veglia pasquale.
Avevamo detto loro del nostro cammino quaresimale: un tentativo di riscoprire i tratti della nostra fisionomia di battezzati. Ci siamo ricordati che con l’olio il Signore ci ha rafforzato, perché la vita è una lotta. Che il Padre ci vuole belli, trasfigurati nel bene come il suo Figlio! Che lo Spirito in noi ci disseta: ne abbiamo bisogno perché abbiamo una enorme voglia di essere amati. Che il Padre ci dona Gesù come Parola che illumina le nostre decisioni. Che il Risorto pro-nuncia su di parole che ci fanno rivivere, come Lazzaro.
Nell’immagine che hanno inventato tra noi cosa vediamo? Facciamo l’esercizio personale di lasciarci suggestionare dalle forme e dai colori.
Io vedo al centro una specie di pergamena, che mi richiama la Parola. In questa Settimana Santa ascolteremo un sacco di pagine della Scrittura. Un sacco di predicazione dei pastori. Un sacco di parole buone dai nostri familiari e amici. Un sacco di parole mostra-te nei gesti di bontà e di servizio…
Poi vedo le macchie azzurre dell’acqua che disseta, che lava che rinfresca. È anche il celeste del cielo, che mi ricorda che noi siamo fatti di cielo, figli di Padre celeste (come amava chiamarlo Gesù) e che possiamo lasciar trasparire nei nostri volti e nei nostri occhi la bellezza e la serenità del cielo quando è finita la tempesta.
Ancora, vedo il rosso del fuoco che riscalda, che brucia e illumina, che purifica l’oro nel crogiuolo: è la forza della misericordia di Dio che pure nelle prove e nelle difficoltà rende più belle le nostre persone, splendenti come l’oro, se ci lasciamo bruciare dal suo affetto. Ma rosso è anche il sangue. Il sangue che esce dalle ferite del Signore crocifisso e specialmente dal suo cuore trafitto. Il Sangue dell’Eucaristia che speriamo di poter ricevere anche fisicamente al più presto!
Infine è evidente la colomba che sembra abbracciare e sospingere verso di noi la Parola, l’acqua, il cielo, il fuoco e il sangue… in questa settimana lasciamoci in-vestire dal vento dello Spirito, nella preghiera personale, nelle celebrazioni (pur seguite a distanza), nei gesti di fraternità e di servizio, in un clima di ‘sobria ebbrezza’.
C’è poco da fare: le condizioni esterne in cui quest’anno celebriamo la Pasqua sono specialissime. Possiamo decidere che anche le nostre condizioni interiori siano altrettanto speciali. Aiutiamoci a vivere una Settimana Santa di autentica comunione con il Signore che, veramente, si è consegnato a noi, alla passione e alla morte, per mettere la medicina della sua vita indistruttibile dentro alla nostra paurosa debolezza.