Riscopriamo il digiuno: Digiuniamo dallo … spreco

Per riscoprire le tante dimensioni del digiuno cristiano, in questa settimana riflettiamo su un dato di fatto: l’abbondanza di risorse (almeno nella esperienza più comune dei nostri frigoriferi e delle nostre tavole) viene spesso gestita male, perché viene sprecata. Non utilizziamo sempre bene i doni del buon Dio!
«L’insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare, che – per ragioni economiche, estetiche o per la prossimità della scadenza di consumo, seppure ancora commestibili e quindi potenzialmente destinati al consumo umano – sono destinati ad essere eliminati o smaltiti», questa è la definizione di Spreco alimentare secondo la Commissione Europea. Cerchiamo di ricordarcela ogni tanto…. e in particolare proviamo a riflettere sulla parola sottolineata: POTENZIALMENTE. Indica che tutto il cibo prodotto nella catena agroalimentare potrebbe e dovrebbe es-sere consumato. Tuttavia una grande quantità viene buttata nel cestino, causando una perdita di materiali ed energie, danni ambientali ed effetti negativi sulla salute e sulla qualità di vita. I dati sono impressionanti: negli ultimi dieci anni lo spreco alimentare ha ricevuto grande attenzione e si è stimato che in tutto il mondo costa ogni anno 1.000 miliardi di dollari, una cifra che sale a 2.600 miliardi se si considerano i costi «nascosti» legati all’acqua e all’impatto ambientale. Ogni anno si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a circa un terzo della produzione totale destinata al consumo umano (dati FAO). Quindi il cibo c’è! Per tutti! Forse bisognerebbe solo ridistribuir-lo e non sprecarlo!
Ma pensiamo a noi italiani: in occasione della 7^ Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare (lo scorso 5 febbraio), l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg ha presentato il suo Rapporto 2020, che registra un deciso calo dello spreco alimentare domestico, la vera “voragine” degli sprechi. Lo spreco settimanale medio costa 4,9 € a nucleo familiare, per un totale di circa 6,5 miliardi di € e un costo complessivo di circa 10 miliardi di € se si includono gli sprechi di filiera produzione/distribuzione (quasi 3,3 miliardi di €). La cosa positiva è che confrontandolo con il Rapporto precedente si nota che nelle nostre case lo spreco alimentare è diminuito circa del 25%. È abbastanza?
Possiamo fare di più? Per esempio:
– possiamo acquistare senza eccedere nelle quantità?
– possiamo preparare con cura un elenco di ciò che serve veramente?
– possiamo guardare le date di scadenza, conservare con cura e secondo le indicazioni ciò che si acquista?

Per approfondire alcuni dati:
https://www.lastminutemarket.it

https://www.theconsumergoodsforum.com

https://www.sprecozero.it