Commento al Vangelo del 15 dicembre 2019.
Abbiamo visto nella prima domenica di Avvento che è salvato chi decide di camminare nelle vie del Signore: Dio sa benissimo che il mondo è messo proprio male, e vuole da sempre intervenire per segnarci pazientemente a mettere i piedi nei suoi sentieri di pace e di giustizia!
Abbiamo visto le meraviglie che Dio ha fatto in Maria e vuole fare in ciascuno di noi: essere persone ‘sante e immacolate’, cioè veramente capaci di amare in modo maturo.
Oggi Isaia insiste: il mondo è un deserto arido, perché manca l’acqua viva dell’amore de della gioia. Le mani di molti sono fiacche, le ginocchia vacillanti, i cuori smarriti non sanno che pesci pigliare…. viviamo situazioni di smarrimento, di debolezza, di fallimento, di sfiducia. Ci sono un sacco di persone cieche e sorde e mute bene: si tappano gli occhi e si chiudono le orecchie e stanno zitte davanti alle ingiustizie, o le subiscono con tristezza e rassegnazione. … e noi? Da quali aridità, debolezze, chiusure sentiamo che dobbiamo essere salvati nella nostra vita personale, famigliare, comunitaria? L’Avvento ci educa ad accorgerci del bisogno di salvezza, liberandoci dalla pretesa di fare tutto da soli, di non avere la necessità di essere aiutati da Dio, che non ne può più di questa tristezza e di questa debolezza e delle mancanze di maturità dei suoi figli!
Vuole intervenire per dare gioia e bellezza: vuole che il suo Popolo sia come il fiore di narciso e rigoglioso come le foreste del Libano! Oh, se sentissimo il desiderio di bellezza di Dio!
Vuole intervenire per dare coraggio! Torna anche oggi questa frase che è tra le più ripetute nella Bibbia: Coraggio, non temete! Quel bambino che contempliamo nel presepe è il Signore fortissimo presente nella nostra storia per affrontare con noi ogni difficoltà!
Vuole intervenire per dare alle nostre persone occhi ben aperti per vedere il male e il bene; orecchi capaci di ascoltare bene la sua Parola buona; lingue capaci di dire sempre parole buone, parole di gioia; gambe capaci di muoversi generosamente al servizio degli altri.
E allora domandiamoci, assieme ai nostri vicini, che cosa ci dà veramente gioia? Abbiamo già gli occhi aperti? Ci accorgiamo che Qualcuno sta venendo ad aprirceli e a rialzarci?