Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita

Commento al Vangelo del 17 novembre 2019.

AFRICA: 30 Stati e 267 tra milizie-guerrigliere, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti.

Punti Caldi: Burkina Faso (scontri tra etnici), Egitto (guerra contro militanti islamici ramo Stato Islamico), Libia (guerra civile in corso), Mali (scontri tra esercito e gruppi ribelli), Mozambico (scontri con ribelli RENAMO), Nigeria (guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (spesso avvengono scontri armati tra musulmani e cristiani), Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia (guerra contro i militanti islamici di al-Shabaab), Sudan (guerra contro i gruppi ribelli nel Darfur), Sud Sudan (scontri con gruppi ribelli).

ASIA: 16 Stati e 181 tra milizie-guerriglieri, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti.

Punti Caldi: Afghanistan (guerra contro i militanti islamici), Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici), Thailandia (colpo di Stato dell’esercito Maggio 2014)

EUROPA: 9 Stati e 82 tra milizie-guerriglieri, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti.

Punti Caldi: Cecenia (guerra contro i militanti islamici), Daghestan (guerra contro i militanti islamici), Ucraina (Secessione dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk), Artsakh ex Nagorno-Karabakh (scontri tra esercito Azerbaijan contro esercito Armenia e esercito del Artsakh (ex Nagorno-Karabakh)

MEDIO ORIENTE: 7 Stati e 261 tra milizie-guerriglieri, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti.

Punti Caldi: Iraq (guerra contro i militanti islamici dello Stato Islamico), Israele (guerra contro i militanti islamici nella Striscia di Gaza), Siria (guerra civile), Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici)

AMERICHE: 7 Stati e 30 tra cartelli della droga, milizie-guerrigliere, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti.

Punti Caldi: Colombia (guerra contro i gruppi ribelli), Messico (guerra contro i gruppi del narcotraffico).

(fonte: https://www.guerrenelmondo.it/)

Nel 2018, secondo la World Watch List del 2019, i cristiani perseguitati – secondo la definizione che vedremo tra poco – sono stati 245 milioni. Un numero in aumento rispetto al 2017, quando erano stati 215 milioni, e – secondo quanto ci ha riferito telefonicamente Cristian Nani, direttore di Porte Aperte Italia – «il fenomeno è in crescita nell’ultimo decennio in modo costante. Aumentano i Paesi in cui il livello di discriminazione, secondo i nostri indicatori, supera la soglia per cui la consideriamo “alta”, e aumenta la gravità delle discriminazioni». (Fonte: http://www.opendoors.org/)

Da cristiani, ci viene proprio da chiedere al nostro Signore: che ne pensi? Se anche noi ferraresi non siamo direttamente coinvolti in queste situazioni di guerre e di persecuzioni, ci viene da inorridire. E se un poco ci sentiamo fratelli e sorelle di tanti nostri fratelli e sorelle sparsi per il mondo, ci viene forse da scoraggiarci, anche perché pare che queste situazioni non abbiano mai fine e che nessuno nel mondo abbia una autorità tale da far incamminare i popoli sulle vie della giustizia e della pace.

Che ne pensi, Signore, tu che sei risorto? Tu che te ne intendi un po’ più di noi quanto al senso del mondo e della storia? Come ci stanno queste cose con il tuo progetto di salvezza?

Con il brano di vangelo di oggi (Lc 21,5,19, che riporta una parte della ‘grande apocalisse’ di Luca) Gesù ci aiuta a recuperare alcune coordinate fondamentali del nostro stare da cristiani dentro a questa storia violenta.

Anzitutto: niente è definitivo nelle strutture umane. Di stabile c’è solo Dio che è presente e che opera sempre e instancabilmente il suo disegno di salvezza.

Eppoi: guerre e rivoluzioni e persecuzioni non sono parentesi nelle quali non c’è salvezza, da vivere solo attendendo tempi migliori: da quando il Figlio di Dio si è lasciato inchiodare sulla croce amando ciascuno di noi e tutti gli uomini (compresi i violenti e i persecutori), le situazioni difficili sono diventate per tutti occasioni di amore vero, di partecipazione alla autentica vita invincibile di Dio, la cui vittoria si manifesta sia qui (perché l’amore può resistere all’odio), sia oltre la morte (perché la parola definitiva è la vita di Dio, donata nel suo Figlio risorto). La Giornata dei poveri che oggi viviamo, con il segno del pranzo di fraternità, è la celebrazione della attenzione a tutti come fratelli, è la testimonianza ‘controcorrente’ che il Signore chiede proprio a noi di dare in questo tempo della storia della salvezza.