Messaggio del vescovo per la chiusura della Porta Santa

Carissimi figli e figlie della chiesa particolare di Ferrara-Comacchio,

con la solenne chiusura della Porta Santa, domenica 13 novembre, si conclude in Diocesi l’Anno Santo straordinario della misericordia. Mi sembra pertanto opportuno indicarvi le linee di sviluppo per il futuro.

Prima di tutto ringrazio Papa Francesco per averci esortato a meditare in modo nuovo e più profondo sul mistero della misericordia del Signore Iddio. La misericordia è effettivamente l’immagine più ampia e più significativa della presenza di Dio in Gesù Cristo, perché è la definitiva comunicazione che Dio fa di sé, nel Figlio suo incarnato, aprendo nella storia dell’uomo una dimensione per certi aspetti inimmaginabile e quasi incomprensibile.

La misericordia indica infatti la gratuità assoluta con cui Dio si rapporta ad ognuno di noi in modo tale da legare indelebilmente la nostra vita e la nostra esperienza a Lui.

Questo avvenimento di grazia non lo abbiamo ripreso soltanto intellettualmente bensì come un fatto fondamentale della nostra esperienza, e allora per noi è diventato inevitabile farlo incontrare con il nostro limite e con i nostri peccati.

Abbiamo visto che il peccato contrassegna l’esperienza di ogni giorno ed è a partire da questa esperienza di limite che abbiamo sentito sprigionarsi la potenza di Dio che ci perdona attraverso il sacramento della riconciliazione.

Ringrazio il Signore per i tantissimi cristiani della nostra Diocesi che sono ritornati alla pratica di questo sacramento, superando anche certi modi formali e un po’ infantili.

Ringrazio i sacerdoti penitenzieri, quelli scelti ufficialmente per servire il Giubileo della misericordia nelle varie zone della nostra Diocesi, ma anche tutti i sacerdoti che hanno voluto e saputo rispondere a questo servizio per il popolo di Dio.

Concludo ricordando che l’essenza di quest’anno è stata quella di averci aiutato a riformulare l’esperienza della fede nella sua oggettività, divina e umana.

Mi sento infatti di poter dire che il primo atto della misericordia è sollecitare la nostra responsabilità, ogni giorno, a prendere posizione di fronte all’evento di Cristo e alla grazia della sua presenza. Camminiamo, dunque, rinnovati da questa esperienza che ci ha riempiti di consapevolezza, di verità e di pienezza, ma anche di tensione a comunicare questa vita nuova di Cristo agli uomini e donne che ci vivono accanto.

Vi benedico tutti di cuore

+ Luigi Negri

Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e Abate di Pomposa

13 novembre: Cattedrale di Ferrara ore 17, Concattedrale di Comacchio ore 18