Ma io vi dico…

Commento al Vangelo del 12 febbraio 2023.

Gesù ci ha annunciato una beatitudine che gratuitamente si riversa su di noi in qualsiasi situazione siamo e che trasforma la nostra vita rendendola simile alla tua. Ci ha proclamato la sua stima nei nostri confronti rivelandoci che per lui noi siamo sale della terra e luce del mondo (Mt 5,1-16) e che le nostre opere buone possono mostrare in questo mondo la gloria del Padre. Ma cosa vuol dire nella nostra vita quotidiana?

Oggi (Mt 5,17-37) il Signore che ci parla sul monte va molto sul concreto e inizia a fare alcuni esempi di comportamento che già erano indicati nella Bibbia e che noi dobbiamo comprendere e vivere in profondità. Ci vuole educare ad essere persone limpide, cha agiscono a partire da motivazioni profonde del cuore. Persone libere, che sanno guardare agli altri come li guarda Dio e come li ama Dio, perché sono non persone qualunque, ma ‘fratelli’.

Un primo esempio riguarda l’antico comandamento ‘non uccidere’. E il Signore ci spiazza. Ci spiega che quel comandamento non riguardava semplicemente l’attenzione a non danneggiare la vita fisica dei fratelli, ma più in profondità la considerazione della loro dignità. Magari non abbiamo mai ucciso fisicamente nessuno, ma Gesù ci vuole condurre a verificare se nel nostro cuore c’è il rispetto e la considerazione della bellezza degli altri e il conseguente desiderio di edificarli. Possono uscire da noi parole di disprezzo (stupido, pazzo) che rompono il rapporto fraterno e lo uccidono. D’altra parte ci stiamo così male quando gli altri lo dicono a noi…

Un secondo esempio rigarda la voglia di stare in pace con tutti. E Gesù ci spiazza ancora: vuole che facciamo nostro lo stile di Dio che fa il primo passo. Anche se io non ho nulla contro un ‘fratello’, ma vengo a sapere che lui ha qualcosa contro di me, devo muovermi per primo e andare a tentare di riconciliarmi. Sennò è inutile che io vada a presentare le mie offerte a Dio che è Padre di quel mio fratello e che è preoccupatissimo per lui!

Ancora, Gesù ci invita a tenere in ordine non solo i comportamenti esterni, ma i nostri desiderio interiori: i comandamenti miravano a questo! Covare nell’intimo passioni disordinate rovina me stesso e rovina la mia capacità di amare, e proprio lì, nella coscienza che è sorgente delle mie parole e dei miei gesti lo Spirito mi vuole aiutare ad essere una persona armoniosa, che sa guardare agli altri e alle altre con desideri di bene e non di possesso o di sfruttamento.

È molto forte, Gesù, e ci invita ad essere molto radicali. Nella nostra vita bisogna anche dire de ‘no’ molto decisi: con l’esempio di cavare l’occhio e tagliare la mano che da scandalo, Gesù ci richiama ad un affascinante lavoro su noi stessi. Fatti per portare frutto ed esprimere opere buone, finchè siamo sulla terra è necessario purificare gli sguardi e le azioni che ci portano fuori strada e sfasano il nostro rapporto con gli altri…