Dio è amore

Commento al Vangelo del 9 maggio 2021.

Un crescendo meraviglioso di rivelazione, anche nel vangelo di questa domenica (Gv 15,9-17). Non finisce mai di stupirci il Signore, che ci accompagna con le sue parole e i suoi esempi a vedere e gustare la bellezza della nostra vita salvata, della nostra vita con la Trinità. Pecore curate da un Pastore buone e bello, tralci che succhiano linfa e portano frutto… E oggi forse il vertice: amici di Dio che è amore! Non usa più parabole o metafore, Gesù. Ora dice direttamente quale tipo di rapporto ci offre e ci dona di vivere.

Dio è amore. Gesù non da una definizione teorica di Dio. Racconta una esperienza. La sua personale esperienza di rapporto tra lui e il Padre. La cosa più importante che ha da dire è che si sente infinitamente amato dal Padre, che osserva con gioia i suoi comandamenti e che ‘rimane’ nel Padre. Questo è quel che succede in Dio. Tutto il resto viene dopo. A Gesù pare non venga in mente di dire prima di tutto che Dio è ‘l’essere perfettissimo’ (la qual cosa è assolutamente vera, e Gesù lo sa molto bene). Conosce e sperimenta il Padre, e parla di Dio come Padre che ama. Nella storia della Chiesa (che sempre ha cercato di dire la verità su Dio) ci si è per molto tempo sbilanciati a sottolineare l’unicità e la verità di Dio e la sua perfezione e la sua eternità. Il fatto però che la sua essenza è una relazione caldissima di amore ha rischiato di rimanere in secondo piano. Basta guardare i trattati di teologia trinitaria… La Parola ci aiuta sempre a rimettere al centro questa essenza di Dio. L’evangelista Giovanni (vedi la seconda lettura di oggi: 1Gv 4,7-10), sviluppando le parole di Gesù, arriva alla affermazione che riassume tutto: «Dio è amore». Dio è solo amore. In lui non c’è altro che amore. Da lui non esce altro che amore. In altri termini: in lui non c’è odio, egoismo, sospetto, vendetta, chiusura, freddezza… E se dentro la Trinità queste cose non ci sono, allora è chiaro non possono uscire. È impossibile che dal Padre e dal Figlio e dallo Spirito escano parole o gesti di odio, di vendetta, di condanna… Non ne sono letteralmente capaci!

Quanto dobbiamo camminare per entrare in questo mistero! Il problema è che noi sperimentiamo in noi stessi un miscuglio tra tendenze buone e tendenze cattive, e ci viene da attribuire a Dio la stessa situazione. Ma Gesù ci assicura che non è così… e dobbiamo piano piano imparare e contemplare questa meravigliosa purezza dell’amore della Trinità.

Noi amici di Dio?! E lo impariamo stando assieme a Lui. E Gesù oggi torna a rassicurarci che ci vuole vicini, ci vuole trattare da amici. Chi potrebbe pretendere di avere Dio come amico?! Eppure è così: Gesù stesso lo desidera ardentemente. E capiamo il perché: se lui e il Padre sono amore, desiderano espandere questa loro esperienza di amore coinvolgendo personalmente ciascuno di noi. E lo fanno in una dinamica di apertura di cuore bellissima e infinita: «tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi». Questo è l’amicizia: condividere reciprocamente la profondità di quel che si pensa e si sente nel cuore. Da parte di Gesù non c’è nessun dubbio. Non sta lì a chiedersi se può fidarsi e quindi confidarsi con noi. Lo fa e basta. Perché è il Figlio amato che vuole spandere l’esperienza dell’amore del Padre tra gli uomini. Tutti gli uomini.

Amatevi gli uni gli altri. Alla luce di questa forte e limpida iniziativa d’amore di Gesù, cogliamo con ancora più dispiacere la distanza nostra e di tanti nostri fratelli e sorelle sparsi nel mondo. Quanto assurdo è l’egoismo che porta alla chiusura, al disprezzo degli altri, alla violenza per affermare se stessi. Quanto dolore porta la mancanza di apertura alla Trinità che è amore e sparge amore… Ma anche oggi il nostro animo è rincuorato e la nostra volontà di testimonianza è rafforzata: possiamo di nuovo decidere di lasciarci prendere nel turbine dell’amore del Padre e del Figlio e guardare agli altri, e deciderci per il servizio agli altri, come amici di Dio e nostri.