Adorazione per la pace – 27 ottobre 2023

Chiesa parrocchiale del Corpus Domini – via A. Torboli 17, Ferrara
Presiede il Vescovo Gian Carlo

Il grido della pace

CANTO D’INGRESSO

Vieni, vieni, Spirito d’amore,
ad insegnar le cose di Dio.
Vieni, vieni, Spirito di pace,
a suggerir le cose che lui ha detto a noi.

Noi ti invochiamo, Spirito di Cristo,
vieni tu dentro di noi.
Cambia i nostri occhi, fa’ che noi vediamo
la bontà di Dio per noi.

Vieni o Spirito dai quattro venti
e soffia su chi non ha vita.
Vieni o Spirito e soffia su di noi,
perché anche noi riviviamo.

Il Presidente

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R Amen.

La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo siano con tutti voi.

R E con il tuo spirito.

MONIZIONE

Il Presidente
Fratelli e sorelle, ancora una volta ci riuniamo in preghiera per chiedere il dono della pace.
In questa situazione di conflitto e di odio, il Signore spezzi ogni egoismo e durezza di cuore, perché si ristabilisca il dialogo, tacciano le armi, e si faccia il possibile per evitare una catastrofe umanitaria!

ORAZIONE

Il Presidente
Preghiamo.
Dio misericordioso e forte, che annienti le guerre e abbassi i superbi, allontana al più presto da noi orrori e lacrime, perché tutti possiamo essere chiamati veramente tuoi figli. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

R Amen.

ESPOSIZIONE DEL SANTISSIMO SACRAMENTO

Pane del cielo sei Tu, Gesù,
via d’amore: Tu ci fai come Te.

No, non è rimasta fredda la terra:
Tu sei rimasto con noi
per nutrirci di Te,
Pane di Vita;
ed infiammare col tuo amore
tutta l’umanità.

Sì, il cielo è qui su questa terra:
Tu sei rimasto con noi
ma ci porti con Te
nella tua casa
dove vivremo insieme a Te
tutta l’eternità.

No, la morte non può farci paura:
Tu sei rimasto con noi
e chi vive di Te
vive per sempre.
Sei Dio con noi, sei Dio per noi,
Dio in mezzo a noi.

Preghiera silenziosa.

LETTURA

Dal libro della Genesi (4,1-10)

Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo grazie al Signore». Poi partorì ancora Abele, suo fratello. Ora Abele era pastore di greggi, mentre Caino era lavoratore del suolo.
Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai».
Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?» Egli rispose: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!».

Preghiera silenziosa.

LETTURA

Dalle omelie di papa Francesco (veglia per la pace 2013)

Dio chiede alla coscienza dell’uomo: «Dov’è Abele tuo fratello?». E Caino risponde: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?» (Gen 4,9). Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Non si tratta di qualcosa di congiunturale, ma questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti! E anche oggi continuiamo questa storia di scontro tra i fratelli, anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello.

Preghiera silenziosa.

PREGHIERA LITANICA

Il coro canta
Kyrie eleison.

Lettore

Signore che ci inviti al perdono fraterno. R
Tu che sulla croce hai invocato il perdono per i peccatori. R
Tu che nel tuo Spirito doni a noi un cuore nuovo. R
Tu che ci fai passare dalla morte alla vita. R
Tu che ci sottoponi al giudizio della croce. R
Tu che hai vinto la morte e regni nei secoli. R

Preghiera silenziosa.

CANTO

Dio aprirà una via
Dove sembra non ci sia
Come opera, non so
Ma una nuova via vedrò

Dio mi guiderà
Mi terrà vicino a sé
Per ogni giorno
Amore e forza lui mi donerà
Una via aprirà

Dio aprirà una via
Dove sembra non ci sia
Come opera, non so
Ma una nuova via vedrò

Dio mi guiderà
Mi terrà vicino a sé
Per ogni giorno
Amore e forza lui mi donerà
Una via aprirà

Traccerà una strada nel deserto
Fiumi d’acqua viva io vedrò
Se tutto passerà
La sua parola resterà
Una cosa nuova lui farà

Dio aprirà una via
Dove sembra non ci sia
Come opera, non so
Ma una nuova via vedrò

Dio mi guiderà
Mi terrà vicino a sé
Per ogni giorno
Amore e forza lui mi donerà
Una via aprirà

Per ogni giorno
Amore e forza Lui mi donerà
Una via aprirà

LETTURA

Dalla lettera di San Paolo apostolo agli Efesini (2,13-21)

Fratelli, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,e pace a coloro che erano vicini.Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù.

LETTURA

Dall’enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco (n. 261)

Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci su discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite, tocchiamo la carne di chi subisce i danni. Rivolgiamo lo sguardo a tanti civili massacrati come “danni collaterali”. Domandiamo alle vittime. Prestiamo attenzione ai profughi, a quanti hanno subito le radiazioni atomiche o gli attacchi chimici, alle donne che hanno perso i figli, ai bambini mutilati o privati della loro infanzia. Consideriamo la verità di queste vittime della violenza, guardiamo la realtà coi loro occhi e ascoltiamo i loro racconti col cuore aperto. Così potremo riconoscere l’abisso del male nel cuore della guerra e non ci turberà il fatto che ci trattino come ingenui perché abbiamo scelto la pace.

PREGHIERA LITANICA

Il coro canta
Kyrie eleison.

Lettore
Dona pace, o Signore, a quanti in te confidano. R
Guidaci con il tuo Spirito sulla via della giustizia. R
Illumina i cuori dei governanti delle nazioni. R
Sostieni l’opera paziente di tutti coloro che si mettono a servizio della pace. R
Asciuga le lacrime dei tuoi figli che piangono i loro cari. R
Accogli nella tua pace i morti di tutte le guerre. R

Preghiera silenziosa

CANTO

Benedici il Signor anima mia
quanto è in me lo benedica.
Non dimenticare i suoi benefici,
quanto è in me lo benedica.

Egli perdona tutte le tue colpe
buono e pietoso è il Signore
lento all’ira.
Vieni al Signor, ricevi il suo amor.
(Vieni al Signor, ricevi il suo amor)

Salva dalla fossa la tua vita
e t’incorona di grazia.
Come il cielo è alto sopra la terra
così è la sua misericordia.

Ma la grazia del Signor dura in eterno
per quelli che lo temono.
Benedici il Signor anima mia
quanto è in me lo benedica. 

LETTURA

Dal Vangelo secondo Matteo (5, 1-12)

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno, ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

LETTURA

Dalle catechesi di papa Francesco (15 aprile 2020)

Il Signore intende la sua pace come diversa da quella umana, quella del mondo, quando dice: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» (Gv 14,27). Quella di Gesù è un’altra pace, diversa da quella mondana.
Domandiamoci: come dà la pace il mondo? Se pensiamo ai conflitti bellici, le guerre si concludono, normalmente, in due modi: o con la sconfitta di una delle due parti, oppure con dei trattati di pace. Non possiamo che auspicare e pregare perché si imbocchi sempre questa seconda via; però dobbiamo considerare che la storia è un’infinita serie di trattati di pace smentiti da guerre successive, o dalla metamorfosi di quelle stesse guerre in altri modi o in altri luoghi. Anche nel nostro tempo, una guerra “a pezzi” viene combattuta su più scenari e in diverse modalità. Dobbiamo perlomeno sospettare che nel quadro di una globalizzazione fatta soprattutto di interessi economici o finanziari, la “pace” di alcuni corrisponda alla “guerra” di altri. E questa non è la pace di Cristo!
La settima beatitudine è la più attiva, esplicitamente operativa; l’espressione verbale è analoga a quella usata nel primo versetto della Bibbia per la creazione e indica iniziativa e laboriosità. L’amore per sua natura è creativo – l’amore è sempre creativo – e cerca la riconciliazione a qualunque costo. Sono chiamati figli di Dio coloro che hanno appreso l’arte della pace e la esercitano, sanno che non c’è riconciliazione senza dono della propria vita, e che la pace va cercata sempre e comunque. Sempre e comunque: non dimenticare questo! Va cercata così. Questa non è un’opera autonoma frutto delle proprie capacità, è manifestazione della grazia ricevuta da Cristo, che è nostra pace, che ci ha resi figli di Dio.
La vera shalòm e il vero equilibrio interiore sgorgano dalla pace di Cristo, che viene dalla sua Croce e genera un’umanità nuova, incarnata in una infinita schiera di Santi e Sante, inventivi, creativi, che hanno escogitato vie sempre nuove per amare. I Santi, le Sante che costruiscono la pace. Questa vita da figli di Dio, che per il sangue di Cristo cercano e ritrovano i propri fratelli, è la vera felicità. Beati coloro che vanno per questa via.

PREGHIERA LITANICA

Il coro canta
Kyrie eleison.

Lettore
Conforta e illumina la tua santa Chiesa. R
Proteggi il Papa, i vescovi, i presbiteri e tutti i ministri del Vangelo. R
Conduci tutti gli uomini alla verità del Vangelo. R
Difendi i perseguitati a causa della giustizia. R
Libera l’umanità dalla fame, dalla guerra e da ogni sciagura. R
Dona al mondo intero la giustizia e la pace. R

PREGHIERA DEL SIGNORE

Il Presidente
Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire:

Padre nostro…

BENEDIZIONE

Nel tuo silenzio accolgo il mistero
venuto a vivere dentro di me.
Sei tu che vieni, o forse è più vero
che tu mi accogli in te, Gesù.

Sorgente viva che nasce nel cuore
è questo dono che abita in me.
La tua presenza è un Fuoco d’amore
che avvolge l’anima mia, Gesù.

Ora il tuo Spirito in me dice: “Padre”,
non sono io a parlare, sei tu.
Nell’infinito oceano di pace
tu vivi in me, io in te, Gesù.

Il Presidente incensa il Santissimo Sacramento nel modo consueto. Quindi dice:

Preghiamo.
O Padre, che nella morte e risurrezione del tuo Figlio hai redento tutti gli uomini, custodisci in noi l’opera della tua misericordia, perché nell’assidua celebrazione del mistero pasquale riceviamo i frutti della nostra salvezza.
Per Cristo nostro Signore.

R Amen.

Detta l’orazione, il Presidente indossa il velo omerale bianco, prende l’ostensorio e, senza dire nulla, con il Sacramento fa il segno di croce sul popolo.

Dopo la benedizione eucaristica si possono dire, secondo le consuetudini locali, le acclamazioni.

CANTO

Mentre trascorre la vita
solo tu non sei mai;
Santa Maria del cammino
sempre sarà con te.

Vieni, o Madre, in mezzo a noi, vieni Maria quaggiù.
Cammineremo insieme a te verso la libertà.

Quando qualcuno ti dice:
“Nulla mai cambierà”,
lotta per un mondo nuovo,
lotta per la verità!