Prepararsi alla Assemblea pastorale del 22 ottobre 2023

Siamo TUTTI invitati alla Assemblea di programmazione pastorale che si terrà domenica 22 ottobre dalle 16 alle 19.30 per tutti i parrocchiani del Corpus Domini e di S. Agostino, piccoli, giovani e adulti.
Dopo la preghiera iniziale, don Michele introdurrà i lavori che si svolgeranno in piccoli gruppi, ognuno dei quali farà proposte su uno di questi ambiti individuati dai Consigli pastorali sulla base della verifica:
– Vivere l’oratorio
– Presenti nel quartiere
– Celebrare meglio: Messa e Parola
– Contagiare di carità i poveri

Ogni gruppo sintetizzerà le proposte in biglietti che saranno affissi nelle bacheche e saranno studiati da tutti. Ognuno alla fine proporrà per ogni ambito la sua proposta preferita, dopo aver guardato le proposte di tutti.

I Consigli pastorali del Corpus Domini e di S. Agostino sintetizzeranno le indicazioni nel testo del Programma pastorale che inizierà con l’Avvento il 3 dicembre prossimo.

Ecco le schede per prepararsi.
Ognuno sceglie un tema e all’inizio dell’Assemblea lo segnalerà nelle apposite bacheche, per poi partecipare al dialogo nel relagivo gruppo.
È bene arrivare se possibile con qualche appunto sulla base delle domande-guida.

1. Oratorio

Aumentare i tempi di apertura, Non solo d’estate, ma tutto l’anno, in cui è garantita la presenza di educatori, trovare forze

Incontro per i giovani. Sia possibile un “accesso libero” per i ragazzi del quartiere; punto di richiamo anche per chi è lontano. Risposta ai bisogni di aggregazione dei giovani (e non solo) nel nostro territorio. diventare punto di riferimento per adolescenti. Investire sull’oratorio per i giovani Luogo di ritrovo dei ragazzi e giovani che, naturalmente accompagnati da adulti. Incontro, esperienza di comunità con i ragazzi: dare una prospettiva di crescita all’interno della comunità, dando buoni esempi che possono far venire la voglia di appartenere alla comunità. Possibilità di incontrarsi con gli altri… luogo in cui potersi incontrare. Abbiamo un bell’organico di ragazzi e giovani che si trovano volentieri insieme e stanno bene e si divertono. Si sta volentieri dove ci si sente bene. Vedo che i ragazzi dell’ACR vengono volentieri al sabato in oratorio. Tenere i giovani vicini alla parrocchia.

Luogo per tutti, bambini, ragazzi, adulti e anziani, riferimento per tutti. non solo per ragazzi ma anche per anziani Oratorio vivo: di ragazzi, di idee, di iniziative e di esperienze

Luogo di Formazione, Catechesi, attività di doposcuola, Valorizzare l’Associazione Arcobaleno. Educare i giovani a fare scelte belle per la loro esistenza. laboratori sportivi, espressivi, ludici. Incontri per i genitori su tematiche educative e relazionali

Luogo della carità, per fare anche esperienza di volontariato.

– Prevedere anche un forte impegno economico e risorse destinate

– Poi bisogna vedere se i ragazzi ci stanno. Ne parliamo da anni senza capire il punto dei problemi. In oratorio c’era gente pagata per seguire un sacco di ragazzi, ma di quei ragazzi non si vede più nessuno. Perché? L’oratorio non può essere una realtà che va da sé: ci vuole un contesto più profondo, tutto da inventare.

– Gli oratori vanno comunque ripensati, il mondo è cambiato. Non facciamo lo sbaglio di recuperare una esperienza di oratorio che è passata!

Domande-guida

Ti rendi conto di tutto quel che già si fa in oratorio (catechesi, gruppi Acr, gimi, giovani, distribuzione Sanvi, momenti comunitari, pranzi e cene, appuntamenti formativi, gruppo incontro)?

Cosa manca secondo te e che cosa effettivamente può essere proposto adesso?

Realisticamente quali piccoli passi si possono fare o studiare durante l’anno per una proposta più ricca e coordinata?

2. Apertura al quartiere/società

Proposte in uscita. Missione in quartiere: una comunità in uscita, presente e attenta, che non aspetta solo che la gente vada in chiesa… Sant’Agostino è storicamente una parrocchia attenta al proprio rapporto col quartiere si potrebbero “studiare” occasioni per riportarci a Krasnodar, per esempio con qualche Messa al KrasnoPark o all’Amicizia. Una voce presente nella società è assolutamente importante. Ascolto e dialogo con i fratelli e sorelle della città! Incontri, tavole rotonde, conferenze, dialogo con altre religioni, cineforum. Occorre aprirsi e andare verso realtà cittadine, andare nel quartiere, uscire e andare incontro.

Si registra la fatica nel dialogo e la testimonianza con i vicini!

Partecipazione alla vita della città. Aprirsi alla comunità civile, organizzata in associazioni o anche gruppi informali. Una parrocchia più aperta verso l’esterno, che possa mantenere un dialogo costante e attivo con le associazioni e le istituzioni della città, partecipando a iniziative che prevedono anche l’apporto di altre religioni. Conoscenza del quartiere e degli operatori istituzionali e di volontariato, per inserirsi in modo appropriato. Uscire dalla comfort zone per ascoltare e inserirsi. Il nostro modo di essere presenti però deve essere quello del ‘fare’, per non essere strumentalizzati politicamente per quel che diciamo. Benissimo il gruppo di incontro con i musulmani, la carità della san Vincenzo, gli eventi.

– Per fare questo ci vuole una fortissima identità: chi siamo, con che armi, con che fede? Il dialogo oggi è con i non credenti, con credenti di altre fedi, con giovani che hanno abbandonato…

Guardarci dentro da fuori. “Chi manca alle nostre Messe?”, “In parrocchia pensi che ci sia una buona accoglienza di tutti? “. Immagino un lavoro del prossimo piano pastorale improntato a “guardarci dentro da fuori”, per una sinodalità fatta coi piedi di chi non calpesta la nostra “zona di comfort”.

Domande-guida

Cosa potrebbe aiutare tutti nella testimonianza personale con i vicini di casa, gli amici, i colleghi?

Quali proposte può fare la comunità nella vita e negli spazi del quartiere?

A quali esperienze e attività della città la comunità potrebbe o dovrebbe essere più presente e partecipe?

3. Liturgia

Il fondamento della nostra identità è nella comunione con il Signore da ravvivare continuamente come comunità. Non siamo da soli come persone (c’è sempre anche il Signore). Centralità della Trinità, che è relazione e comunione, gentilezza, attenzione, carità.

Cercare di rendere la S. Messa più fruibile alla maggior parte di chi partecipa (adulti giovani ragazzi bambini) uniformando quanto più possibile linguaggio abitudini gesti preghiere …

specie in questo periodo di convivenza (utilizzando anche mezzi inusuali tipo cellulare, disegni per i più piccoli…) in modo tale che quando si ritornerà a celebrare nelle due chiese si mantenga la stessa uniformità. La nostra parrocchia ha bisogno di bei pensieri, cioè di pregare: uno dei punti è la Messa, il suo linguaggio, l’attenzione alle persone che ci sono…

Fare comunità nella fede quando si prega insieme. Nella Messa importante accorgerci di chi c’è e di chi non c’è! Accogliere le nuove persone che vengono. Chiedersi che fine ha fatto chi non viene più… Capire che siamo una comunità! Importante chiederci perchè la gente non viene a Messa!

Adorazione eucaristica. Ci sono persone contente e scontente. C’è qualcosa che non funziona evidentemente. Bisogna ripensarla. Ci sono alcune esperienze di adorazione eucaristica perpetua… Pensare modalità anche parziali che siano simili, garantendo turni di presenza.

Domande-guida

Quali iniziative formative proponi alla comunità e ai singoli per migliorare la conoscenza/esperienza della Messa?

Come proponi di ripensare la Adorazione eucaristica (che prolunga la Messa nella intimità con il Signore) e la Lectio divina (che prepara e approfondisce l’ascolto della Parola)?

Quali esperienze potrebbero aiutare la comunità ad essere unita al vescovo e alla diocesi?

4. Carità

– Tema dei bisognosi, soli e dimenticati. Anche il tema della vicinanza anziani e malati mi sembra sia molto sentito come un bisogno da affrontare. Anche il grosso tema dell’ascolto e supporto ai più poveri attraverso la s. vincenzo ora e forse poi come caritas, credo sarebbe utile un confronto con altre caritas parrocchiali, una formazione, ecc.

La gioia è contagiosa: se uno sta bene in un contesto, e in questo contesto c’è anche il Signore, diventa molto contagioso, pur non senza fatiche. Carità e servizio: ai giovani, ai fragili, anziani e ammalati.

– Inclusione dei poveri. Ho l’impressione che i meno fortunati vengano da noi aiutati ma non aiutati e non coinvolti nella vita parrocchiale (esempi: organizzare la tombola insieme, scaricare il banco alimentare insieme…). Mi aiuti? Mi puoi aiutare? Questa domanda può avvicinare un povero. La richiesta di aiuto ci mostra come persone che hanno bisogno e che possono essere aiutate e questo ci mette sullo stesso piano. So che è complicato, ma è una via importante.

‘Includere i poveri’ che cosa vuol dire? Non è così facile. È già tanto che iniziamo ad ascoltarli e a conoscerli prima di dargli la sportina, di fare la tombola… Coinvolgere i poveri assistiti dalla San Vincenzo nel fare qualcosa in parrocchia! Importante avvicinarsi e fare il primo passo, soprattutto con gli stranieri… Mi è piaciuto molto il discorso della inclusione, coinvolgendo nel fare le cose.

Domande-guida

Cosa suggerisci per tessere una rete di conoscenza e relazione con le persone povere, anziane, ammalate del nostro quartiere?

Come potremmo aiutarci ad essere più attenti alle situazioni di povertà e a studiarle con intelligenza?

Quali tratti del nostro stile di vita dovrebbero cambiare per essere più poveri e per i poveri?

Un pensiero riguardo “Prepararsi alla Assemblea pastorale del 22 ottobre 2023

  1. […] Il 22 ottobre scorso si è svolta l’Assemblea parrocchiale per la programmazione del prossimo anno pastorale, che inizierà con l’Avvento. La riflessione comune partiva dalla verifica che le comunità del Corpus Domini e S. Agostino hanno vissuto nel mese di settembre e che i Consigli pastorali hanno sintetizzato in quattro schede sui temi: carità, incontro con il risorto, apertura alla città e oratorio. […]

I commenti sono chiusi.