Queste note sono trascritte dai moduli di verifica per le parrocchie del Corpus Domini e di S. Agostino pervenute nel mese di settembre 2023. In colore azzurro le note del Corpus Domini, in colore nero quelle di S. Agostino.
Quanto alla parrocchia di S. Agostino, le osservazioni vanno lette ad integrazione del grafico che riporta i risultati delle domande del questionario.
1. La luce del Sinodo: camminiamo insieme?
1.1. Credo che dovremmo lavorare tanto per sentirci veramente TUTTI parte integrante della comunità e di poterne fare parte realmente. Io per prima ancora non mi sento completamente integrata in tutti gli aspetti della comunità e molto spesso poco utile. Ma grazie al parroco sento che andremo sempre più verso l accoglienza e collaborazione comunitaria.
È molto bello conoscere persone nuove o vecchie conoscenze che non vedevi da tempo e che tutte come te credono in Dio nei Suoi Sacramenti nel Suo Spirito e pregare insieme tutti con lo stesso obbiettivo La Salvezza. Sempre che ascoltiamo con sincerità e fiducia la Sua parola così come ce la propone con amore sincerità e fiducia Don Michele specialmente. È un processo lento. È difficile coglierne immediatamente valore e benefici, ma è necessario scommetterci.
1.2. Credo che la parola “sinodo” sia un termine troppo lontano dalla quotidianità, che respinge chi non è avvezzo alla vita pastorale; avvicinare qualcuno proponendo un “cammino sinodale” lo fa sentire escluso a priori, perchè non capisce subito di cosa si stia parlando. è urgente rinnovare il linguaggio, per renderlo fruibile ai più. Questa faccenda del Sinodo non riesco ancora a sentirla. Mi sembra una cosa calata dall’alto…. Scusate la mia franchezza e la mia pochezza. Certo, capirei di più se partecipassi a più incontri (che pur ci sono), ma sono poco invogliata e sono spesso presa da altri importanti impegni (famiglia, volontariato….)
1.3. È un argomento ancora interno alle singole comunità, difficilmente se ne parla al di fuori. Secondo me non è sentito dalla gente fuori la comunità. Solo con chi frequenta la parrocchia, in modo positivo. Ho potuto notare che interessa solo a coloro che partecipano alla Comunità. Al di fuori della comunità la gente non sa che si sta vivendo il sinodo. Al di fuori della comunità non si percepisce che è in corso il cammino sinodale. La parrocchia ha promosso questo stile ripetutamente e nei vari ambiti ma non so se tutti lo hanno recepito.
La partecipazione al momento è minima per la fase della nostra famiglia con bimbi piccoli.
1.4. Da migliorare l’integrazione delle attività della parrocchia con quelle a livello diocesano, in modo che ci sia più informazione al riguardo e si provi a programmare quando è possibile perchè non si sovrappongano
2. L’Eucaristia Sacramento del dono
2.1. La Messa è molto curata. Comunque veramente grazie a tutti i parrocchia che stanno facendo un lavoro bellissimo e con cuore sincero affinché questo cammino sinodale si svolga nel miglior modo possibile. Da proprio l’idea che parte tutto da lì… La mia esperienza di messa è soprattutto incontro con Gesù eucaristia e momento sociale/comunitario/fraterno.
(Corpus Domini) Cerco nel raccoglimento il più possibile. Cerco di farlo nella attenzione migliore. Con spirito di fraternità nella fede. Nonostante io sia una cristiana “tiepida” …la messa domenicale è un esigenza, un appuntamento importante, così come tutti i tempi liturgici più intensi dell anno, per incontrare il Signore con la comunità e sentirmi parte della comunità. Come un’occasione per riflettere. Cerco di viverle con partecipazione. In modo “pieno” ma non con tutti.
Molto bene: sono ben organizzate e seguite. C’è più gente e quindi più partecipazione da parte di tutti. È piacevole anche rivedere i giovani al Corpus Domini. Bene, senza criticità e dopo l’unione con aumentato coinvolgimento. Molto bene. Il video consente di partecipare in maniera attiva. Comprensibili, Coinvolgenti.
2.2. Purtroppo, faccio fatica ad apprezzare la liturgia, il linguaggio delle preghiere mi sembra poco significativo, poco utile e lontano da me, a volte mi annoio e mi distraggo. La messa mi sembra troppo lunga. Il messale mi dà l’impressione di essere stato scritto tanto tempo fa, quasi con l’intento di essere una sorta di “minicatechismo” per i fedeli “passivi”, analfabeti, per i quali la messa è l’unica occasione di formazione…..
Non mi piacciono molto tutti quei ringraziamenti alla fine della messa con applausi e per i chierichetti e per il coro…. deve passare la bellezza del servizio e la sua importanza, quindi va bene ogni tanto ringraziare…..
(Corpus Domini) L’alternarsi di celebranti alle S. Messe può creare un po’ di confusione mentale per le diverse inevitabili differenze per esempio nelle omelie, nel modo di commentare la Parola. Ma mi rendo conto che la cultura e le doti individuali, i carismi dei celebranti non si possono unificare. Si prende quello che viene … Penso che riuscirei a seguire con più attenzione l’omelia se si desse più spazio ad una breve (in modo da poter mantenere la giusta concentrazione) spiegazione delle letture. Così come fa papa Francesco all’Angelus.
2.3. I bambini andrebbero maggiormente coinvolti, forse sarebbe utile coinvolgere i genitori con una formazione sul tema utilizzando maggiormente gesti, immagini, esperienze e simboli, sensorialita’. I bambini ancora non riescono a capire il vero valore della messa e spesso neppure qualche adulto. Siamo sempre e ancora legati ai nostri interessi terreni che qualche volta ci distraggono. I bambini che devono prendere i Sacramenti mi sembrano ben inseriti nella Messa (ovviamente i più grandicelli). Sempre grazie all aiuto del parroco trovo che sia adulti che bambini comincino a capire fino in fondo il significato dei vari momenti della messa e viverli di conseguenza in maniera più consapevole e profonda
2.4. Adorazione: mi sembra poco frequentata e forse non troppo animata. Forse poco animata. Nell’adorazione Eucaristica è importante, direi necessaria, la presenza almeno di un sacerdote come testimonianza è guida, anche qualche canone o canto può essere di aiuto. Proverei anche a prolungare l’adorazione dopo la S Messa sino alle 19.30 o alla sera alle 21. Purtroppo in questa fase della mia vita non riesco mai a partecipare, ma ne sento parlare e mi sento di dire che l’adorazione eucaristica sia parte importante della vita della comunità parrocchiale. Ho problemi di organizzazione dei vari impegni personali e questo prezioso momento lo vivo in modo estemporaneo, non sono costante!!! È un giudizio sul mio vivere l’adorazione eucaristica. Non è ancora entrata tra le cose importanti della mia vita spirituale.
– Una cosa che ritengo importante sarebbe quella di fissare degli orari per le confessioni.
3. L’Anno pastorale è l’Anno liturgico
3.1. Questa mi sembra un’idea geniale e mi piace molto. Ci “scombina” la routine che fa coincidere tante attività con il ritmo dell’anno scolastico, ma ha un senso importante ed è bello scoprirlo. Questa scansione, oltre ad essere più coerente, aiuta a dare ancora maggiore valore alla pastorale estiva, che non è una pausa. Mii sembra più regolare e non si fa confusione. Bisogna insistere perché aiuterà molto la comprensione della catena delle liturgie e delle festività che si svolgono. Però sono stato aiutato dal catechismo. Il fatto che le attività iniziano in dicembre mi hanno facilitato la comprensione dell’anno liturgico. Sento in questo un forte impegno da parte di Don Michele nel cercare di accompagnare la comunità alla comprensione dei tempi dell’anno liturgico. È una buona scelta continuare la catechesi dopo la pausa estiva, approfondendo gli argomenti già trattati, prima di ricominciare con il nuovo anno liturgico. Proporrei di celebrare le prime comunioni e la cresime a settembre o ottobre, nel periodo di conclusione dell’anno liturgico.
3.2. Trovo che ancora in molti non capiscano e non apprezzino fino in fondo… Ma più per abitudine/tradizione che il resto. Faccio ancora fatica a distinguere la differenza fra piano Pastorale e piano Liturgico. Impegnarsi di più nell’accoglienza
4. In ascolto e in dialogo dei fratelli e sorelle della città
4.1. Ritrovo la comunità all’uscita delle scuole, nei parchi, in biblioteca… io la sento molto significativa. Come comunità e singoli (penso alle famiglie che usano molto gli spazi del quartiere) siamo molto significativi. Mi piace molto che in parrocchia e nel quartiere si cerca dialogo e si propongo momenti di incontro con gruppi di altre religioni (musulmani in particolare). Sì può fare sempre di più, ma ritengo che la comunità sia un punto di riferimento importante per il territorio!! C’è abbastanza apertura e accoglienza nella nostra parrocchia verso le singole persone. Dove ho segnato poco, intendo: mi piacerebbe esserlo di più! Ci provo, con risultati alterni. C’è una buona accoglienza.
4.2. Io credo si possa fare ancora qualcosa in più e credo che molto passi dalle occasioni sociali. Mi piacerebbe essere un testimone più “parlante” nel quartiere. La parrocchia dovrebbe cercare di occupare alcuni spazi che sono maggiormente distanti dalla chiesa (penso al villaggio satellite). Abito al “villaggio satellite”, che conosco bene perché ho visitato molte famiglie in passato, perché ho fatto catechismo, Benedizione delle case, S. Vincenzo… Ma ho avuto spesso l’idea che fosse terra di nessuno. Purtroppo il tasto rimane dolente…. Ancora troppo poco anche se la comunità presente è molto attiva e motivata. Ma deve esserlo molto di più. Dobbiamo diventare parte della “opinione pubblica” e fare sentire la nostra voce come a volte è già successo. C’è un po’ meno apertura verso le problematiche di attualità (ad es famiglie separate, difficoltà dei giovani ecc) che comunque ci circondano. È necessario proporre più iniziative. Necessario stare vicini ad altre persone e testimoniare ciò che si fa in parrocchia e anche in altre dialogando. Non da parte di tutti e non subito c’è accoglienza in parrocchia. Forse gli operatori della carità non sono sufficienti rispetto al numero di richieste.
Forse dovremmo curare di più le relazioni istituzionali (comune, Acer, associazioni del quartiere…)
4.3. Non sempre vivo la testimonianza con i vicini. Solo con chi frequenta. Al contrario sento solo critiche negative. Sicuramente a me personalmente viene meglio il confronto con le persone che la pensano come me. Ultimamente ‘soffro’ delle tante sfaccettature che può avere una azione, un pensiero… fatico a prendere posizioni forti, precise ed esternarle. Fuori dalla comunità rimangono pochissime le opportunità di poter condividere la fede se non con piccole testimonianze e frasi buttate come ami. Vivo da sola ed i vicini sono poco socievoli.
Sentirei il bisogno che questo questionario avesse più opzioni di risposta. ad es. in queste ultime domande io avrei risposto “abbastanza”, che è meno di “sì” ma è più di “poco”.
5. Profeticamente poveri
5.1. La San Vincenzo è un motivo di orgoglio per la nostra comunità. Sta aumentando l’organizzazione di una rete di vicinanza alle persone sole e ammalate. Mi sembra stiano aumentando anche i rapporti con le altre organizzazioni caritative che sono senz’altro da consolidare
5.2. Non è sempre facile essere a disposizione delle persone che non sono le frequentazioni quotidiane anche per questione di tempo che è veramente tiranno… Sono tante le necessità che non sempre si riescono a conoscere e avvicinare (e ci vogliono anche tante risorse di persone per farlo). Come famiglia dobbiamo ricordarci di più di portare la spesa per i poveri. Fatichiamo sempre con l’impegno dell’offerta della spesa.. spesso è una dimenticanza, non per cattiveria o mancanza. Spesso mi dimentico e sono poco attento alla condivisione dei beni alimentari per i poveri la domenica… come famiglia dobbiamo essere più attenti. Le fasce più giovani vanno stimolate educate e incoraggiate a intraprendere servizi di volontariato.
5.3. Sul consumo critico io sono molto sensibile e mi dispiace che, a mio parere, la parrocchia sia ancora molto lenta a proporre (esplicitamente) stili sostenibili ed ecologici coraggiosi ma necessari (rifiuti, uso automobili, spreco alimentare…). Non sono pienamente consapevole degli accorgimenti energetici
5.4. Le organizzazioni caritative molto spesso sembrano mondi paralleli che vanno avanti per la loro strada chiedendo spesso solo personalmente personale per le loro attività, ma questo non coinvolge la comunità. Non è solo colpa nostra, Anche le o.c. dovrebbero informare, sensibilizzare e coinvolgere di più le parrocchie.
5.5. Per quanto riguarda le persone sole e ammalate mi pare che la comunità sia piuttosto carente. Bisogna continuare a costruire Reti! È necessario creare una rete per persone sole e ammalate… una rete di comunicazione riguardo agli ammalati.
6.5. (Corpus Domini) La carità, bella cosa che nasce dalla conoscenza dei bisogni delle famiglie, che potrebbe scaturire dalla vita comune, mancando la quale è problematico conoscere i problemi degli altri. Riguardo la carità sono sempre state fatte belle iniziative in passato e sono sicuro che se ne faranno altre in futuro. Penso che occorra maggiori informazioni riguardanti gli abitanti del quartiere. Non voglio che venga infranta la privacy ma sapere come vivono le persone vicino a noi, quanti anziani soli ecc. ecc può portare a maggiore partecipazione.
In alcune risposte servirebbe anche il “non so”. Rete di vicinanza alle persone…. non so. Mancava la opzione: NON SO
6. Strumenti importanti
6.1. La Festa mi è piaciuta abbastanza (vale quanto detto sopra per il consumo critico). Mi è sembrata molto importante la serata su don Milani col vescovo. Anche se quest’ anno sono riuscita a partecipare solo parzialmente alla Festa, quello che ho vissuto è stato intenso e formativo. Un buonissimo momento di aggregazione e condivisione.
6.2. Mi piacerebbe che la Festa di S. Agostino fosse meno “per i parrocchiani” e più aperta a tutti. La festa di Sant’Agostino era bellissima quando era veramente una grande festa che durava più weekend e aveva la cucina davanti al piazzale. Capisco che serviva uno sforzo da parte degli organizzatori importante e quindi forse è impossibile ripeterla, ma custodisco dei bellissimi ricordi. Credo che la festa sia stata bella, ma abbia avuto poco richiamo nel quartiere; con la (necessaria) eliminazione della cucina, ha smesso di attirare chi non gravita attorno alla parrocchia. La festa dovrebbe migliorare nella sua proposta. Occorrerebbe riuscire a farla tornare più fruibile dal quartiere anche se gli stand non possono più essere fatti come prima. Ora è un bellissimo momento solo per la comunità. La festa secondo me è un momento trainante e di aggregazione del quartiere ultimamente partecipano solo le persone che abitualmente frequentano la parrocchia. Per la festa, mi piacerebbe di più come si faceva in passato, ma so bene che ci sono ostacoli insormontabili (es. normative) di cui la parrocchia non è responsabile, quindi va bene così. La festa così è più intima e dedicata alla comunità. Ha perso la sua dimensione di festa del e per il quartiere…ma va bene pure così!
6.3. L’oratorio mi sembra che stia diventando più vitale, da fuori si vede più spesso il campo frequentato da bambini e famiglie, ma non sempre si conoscono le attività che vi svolgono; spero che siano occasioni per coinvolgere anche nuove persone I miei figli hanno l’oratorio come punto di riferimento importante. Tutta la nostra famiglia lo ritiene importante. 6.3 mi sembra che i ragazzi ci stiano bene e si divertano. Ritengo il Grest il fiore all’occhiello del nostro oratorio. Sarebbe bello riuscisse ad esserci tutta quella vita anche durante l’anno, anche se il periodo storico parla di giovani impegnati in tante attività in tanti luoghi e altri spesso in casa.
6.4. L’oratorio dovrebbe ritornare ad essere il centro di ritrovo per i ragazzi e i giovani; ci sarebbero da investire risorse economiche e umane e occorre fare scelte pastorali differenti da quelle attuali. L’oratorio sta ricominciando a funzionare, ma mi sembra in via di rodaggio, non è ancora una realtà consolidata. L’oratorio avrebbe bisogno di maggiore struttura e di una proposta più integrata. L’associazione arcobaleno potrebbe diventarne il volano vero e proprio. È una realtà su cui investire strategicamente in quanto importante per la educazione sei più piccoli. Stessa cosa x oratorio deve essere un luogo aperto e di richiamo e capisco che questo comporti impegno di persone che lo gestiscono ma potrebbe diventare un punto di riferimento per molti ragazzi del quartiere. L’oratorio sarebbe fonte di accoglienza, di formazione e di crescita, occorrerebbe valorizzarlo durante tutto l’anno e non solo nel periodo estivo (Grest) , ci vorrebbe un progetto e persone che lo portino avanti. Nel tempo ci sono stati vari tentativi, ma ora è difficile trovare volontari che ci investano….preghiamoci su… Sull’Oratorio ho messo “poco” perché forse sono io a vedere “poco”: mi piacerebbe vederli tutti la domenica a messa a vivere la comunità… Anche qui ci vorrebbe più presenza di volontari ed educatori. 6.3 bisogna che ci sia una presenza di volontari anche se saltuariamente che accolgano chi vuole frequentare l’oratorio per attività da individuare (hobby, giochi, ecc.). Ma in prospettiva c’è molto da lavorare. È un settore da curare particolarmente.
6.5. Insieme. C’è differenza tra “leggi” e “distribuisci”. Sono impegni molto diversi.
(Corpus Domini) Leggo sempre il giornalino parrocchiale che mi pare scritto molto bene. Sono strumenti utili per partecipare e tenersi aggiornati sulle varie iniziative delle due comunità. Leggo fogli, periodico, notiziario e giornali esposti. Ritengo molto importante la formazione-informazione per i cattolici. Non sempre li leggo sono sincero ma quando lo faccio ci trovo interessanti spunti di riflessione e di preghiera, oltre che a informazioni molto utili. Cerco di leggere quasi tutto. Si leggo tutto ciò che viene proposto dalla parrocchia. Leggo gli strumenti di informazione parrocchiale. Si e sono validi, specialmente il foglio parrocchiale settimanale. Trovo molto utile il foglio parrocchiale, personalmente non leggo il giornalino anche se apprezzo l’impegno di chi collabora alla realizzazione. Leggo il foglio parrocchiale, il notiziario non sempre. . Si , il foglio parrocchiale.lo leggo , anche il periodico.Interessante per le informazioni della parrocchia.
6.6. Si potrebbe riservare uno spazio in cui gli interessati potrebbero esprimersi, magari stimolati da qualche domanda. Raccontare qualche volta dei fatti buoni. Un unico “grande problema”: maggiore partecipazione e coinvolgimento di tutti i parrocchiani sui temi trattati altrimenti continueremo ad avere giornali limitati al pensiero di pochi. Mi piacerebbe che ci fosse una rubrica dei ragazzi dove sono loro a raccontare i loro sogni, i loro desideri e questo può aiutare l’unità pastorale nei programmi futuri.
Direi che è ottima la gestione del sito web parrocchiale.
7. Inoltre, sull’esperienza del cammino verso l’Unità Pastorale con il Corpus Domini
7.1. Alla grande! È un cammino gli uni verso gli altri! Tutti i momenti formali e informali sono molto importanti per costruire un percorso significativo di ascolto reciproco e di condivisione di intenti!! Le due parrocchie hanno molti aspetti da poter condividere, non sono lontane, molte persone abitano lungo la via aeroporto e frequentano scuole e altri servizi dalla parte di via Krasnodar e di conseguenza le due comunità possono conoscersi e camminare insieme. Potrebbe essere l’occasione per coinvolgere più persone. Stiamo camminando sotto la guida dello Spirito. I laici si sono messi in ascolto e i “lavori” non sono solo nella nostra chiesa ma anche nelle teste e nei cuori dei parrocchiani.
(Corpus Domini) Positivo. Un cammino positivo che unisce due realtà diverse: una costituita prevalentemente da persone adulte e anziane e l’altra da famiglie, giovani e bambini. Due realtà che integrandosi possono riequilibrare le risorse e arricchirsi vicendevolmente. Positivamente: in una zona della città come la nostra, costituita ormai prevalentemente da persone anziane (molte ci hanno lasciato negli ultimi anni), la frequentazione della Parrocchia Corpus Domini si è notevolmente ridotta anche penso per il persistente turnover dei sacerdoti dopo mons. Franco Guerzoni cui è subentrato don Andrea Turazzi, sostituito dopo poco da don Mauro, poi don Michele, poi padre Tiziano, per arrivare poi all’attuale “Unità Pastorale”. È comunque una bella opportunità per la nostra crescita spirituale. Trovo positivo che la comunità si allarghi a più persone. L’unione delle due comunità a mio parere è positiva. Vedere la chiesa piena è più gratificante e coinvolgente. L’istallazione del telo con proiettore agevola molto soprattutto con i canti. Non trovo lati negativi ne difficoltà al momento. Il cammino sta procedendo molto bene. È confortevole vedere in chiesa alla santa Messa tante persone (oltre alle poche del Corpus Domini). Io penso che sia una cosa positiva, soprattutto per la partecipazione dei fedeli alle varie celebrazioni. Noto un bel gruppo di persone con volontà di fare il possibile per unire le due comunità. Molto buono. Celebrare la Messa in comune è molto bello. Si scambiano ruoli e attività. È stato molto bello conoscere persone ed iniziative nuove. Un aspetto positivo le Messe sono con più presenza anche più animate.
7.2. Sarà un cammino utile ma non senza sforzi. Il cammino di unione è e deve essere lento. Penso sia un percorso lungo e faticoso. Ammetto che non è semplice essere sempre aperti ma è una buona ginnastica e ci troveremo allenati molto presto. C’è ancora molto da fare. Talvolta penso che i parrocchiani del Corpus Domini si possano sentire invasi da noi…. Personalmente, mi trovo bene e mi sono utili le esperienze in piccolo gruppo, non in grandi folle. Già anche solo il campo famiglie estivo è “troppo grande” per i miei gusti…. Non sono brava a “socializzare” e a fare conversazione spicciola, non sono il tipo da “aperitivi”, ma mi troverei molto bene a parlare (nella comunità) di temi importanti che mi stanno a cuore e su cui ho dubbi e difficoltà (politica, omosessualità, economia e capitalismo, ruolo delle donne nella chiesa,…)
(Corpus Domini) Le difficoltà possono nascere se si darà per scontato che l’unità è solo una formalità e non un cammino che deve coinvolgere tutti in modo attivo, nella misura della proprie possibilità pratiche e sostegno spirituale. Un po’ difficile da realizzare perché è poco tempo che siamo in unità. Negativo per me che ho problemi di mobilità raggiungere la parrocchia della S. Agostino. Unico appunto la difficoltà di fare “conoscenza” di tutte le componenti operanti in parrocchia. I giovani non frequentano più, preferiscono andare alla S. Agostino dove trovano loro coetanei compagni di scuola e quindi l’avvenire della comunità è incerto, ovvero è certo che non ci sarà futuro …. Nessuna difficoltà.
(Corpus Domini) Io penso che con l’unità pastorale ci sia solo bisogno di attendere i tempi di integrazione. A mio parere ho trovato persone disponibili al dialogo ed all’unità. Questo spero anche in futuro.
La vita comune potrebbe essere utile, ma manca il presupposto della conoscenza reciproca di ognuna delle due comunità forzatamente aggregate, quindi complicata. Riguardo la vita comune non saprei perché mea culpa ho vissuto poco in questi anni la parrocchia a parte la messa domenicale. Ma sento che questa unione potrebbe coinvolgermi maggiormente.
7.3. Cammino necessario che, prima o poi, dovrà coinvolgere le altre parrocchie vicine. Difficile ma necessario! Naturalmente ci sono comportamenti, abitudini, organizzazioni diverse che bisogna cercare di uniformare per far si che le due comunità si rispecchino una nell’altra fino a diventarne una sola comunque inserita nella più grande comunità della Chiesa ferrarese. Oltre che la impellenza di fare con meno sacerdoti, riduce i frazionamenti delle comunità che forse, soprattutto nelle città, erano eccessivi. Così si può pensare di più ad una unità di diocesi che di parrocchia.
7.4. Molto arricchente l’esperienza della lectio divina, in cui ci sono momenti importanti di scambio e riflessione fra persone di parrocchie diverse che prima non si frequentavano (modi e vissuti nuovi che hanno rivitalizzato questi incontri). Uno stimolo importante a rimanere ancora più agganciati alla Parola.
8. Infine: secondo te qual è la cosa più importante che la Trinità ci chiede per il prossimo anno?
8.1. Credo sia una cosa molto semplice, ma altrettanto utopistica: camminare insieme come Gesù ci insegna. Adesso la butto sul tragico ma non è così, ma in poche parole spesso accade che “buona l’intenzione, un po’ meno la realizzazione”. Ecco, siamo chiamati a far sì che il Vangelo, le proposte/le attività della parrocchia, la vita della comunità arrivino a tutti, anche a quelli che del Vangelo se ne fregano totalmente. Amare veramente noi stessi come Lui ama noi. E poi amare gli altri come amiamo noi stessi. Troppo spesso partiamo dagli altri ma Dio è in noi e da lì dobbiamo partire. E di mantenerci fedeli nel cammino di fede che siamo chiamati come comunità. Di pregare di più. Restare uniti in preghiera e non farci tentare dalla presunzione di potercela fare da soli. Di credere in modo esponenziale. Secondo me la cosa più importante che la Trinità ci chiede è quella di capire sempre più che l’uomo è immerso in un modo di relazioni e queste relazioni necessitano di essere curate nel tempo. In primis la relazione con il Signore e poi quelle con i fratelli, siano essi credenti o non credenti. Di crescere insieme nella fede, nella condivisione e nella coerenza. Pregare. Penso che lo sguardo amorevole delle TRE DIVINE PERSONE debba ispirarci per imparare a guardarci sempre più con ” amorevole cura reciproca” pulendo progressivamente la visione dei nostri occhi imperfetti! Chiedendo la GRAZIA DI AGGIUNGERE OGNI GIORNO IN NOI LA FEDE possiamo imparare ad ABBANDONARCI CON FIDUCIA, accettando e superando così, un poco per volta, i nostri ” limiti umani” divenendo sempre più CRISTIANI! È desiderare ed essere consapevoli che in qualsiasi momento della nostra giornata: amare, servire e seguire la SS Trinità è rimanere in comunione con Dio e con i fratelli. Comprendere che, per vivere come figli, è necessario sentirsi amati, felici e desiderare lo stesso per Dio e per il prossimo, che l’Amore è dono gratuito ricevuto e donato nella grazia. Insomma, con la grazia di Dio e la buona volontà, tutto parte dal nostro cuore: desiderare e formare un cuore puro e libero per ricevere è donare l’Amore Trinitario. “Vieni Spirito Santo, riempi il cuore di tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco del tuo Amore!”. Ci chiede, intanto, di aumentare in noi stessi quel granello di fede che abbiamo e di impegnarci a comunicarlo ai nostri fratelli. Pregare per tutti coloro che sono nella sofferenza e nel bisogno. La fede. Fede grande, comunione fraterna, carità a tutto tondo, conoscenza e frequentazione della Liturgia e della Parola e metterla in pratica. Preghiera più intensa. Imparare ad ascoltare invece di mettere noi stessi davanti a tutto. Amore. Sinceramente ci chiede una preghiera per … sempre più la carità per i bisognosi.
(Corpus Domini) Ci chiede di continuare a perseverare nella fede e nella preghiera nonostante il mondo e i tempi che viviamo vadano sempre di più nella direzione opposta. Riuscire innanzitutto a comprendere bene cos’è la Trinità. Siamo sempre portati a vederle come tre Unità distinte. Anche per me spesso è difficoltoso recepirle come unica. Imparare a rendere grazie… Ricominciare ogni giorno a lavorare nella vigna del Signore, in unità, ognuno secondo le sue possibilità e la vita che gli è stata donata. E di aiutare i giovani a trovare nella preghiera i riferimenti, poiché l’epoca che vivono crea confusione e disorientamento.
8.2. Tanto spirito di Accoglienza e adattamento. Di continuare ad essere una comunità che ha spazio per tutti. Vuole che continuiamo ad aiutare i meno fortunati. Uno sguardo sempre più attento e amorevole verso gli adolescenti e verso le persone fragili. Non dimenticare i poveri e continuare a pregare insieme. Di vivere ancora più pienamente la fratellanza universale con le persone di qualsiasi religione. Di continuare questo percorso lungo e tortuoso di accoglienza e condivisione a 360 gradi. Di coinvolgere il più possibile TUTTI facendo sentire ognuno di noi parte importante anche solo con la presenza. Aumentare lo sguardo verso il prossimo specie di chi ha bisogno. Accoglienza e servizio verso i più fragili. prestare tanta attenzione alla situazioni di fragilità che ci circondano ( i poveri, le famiglie in affanno , i giovani confusi e in ricerca). Cercare di amare, aiutare tutte le persone che abbiamo intorno a noi. Un bel rapporto di rispetto affetto e comunicazione con tutte le persone indipendentemente dalle diverse etnie sesso ed età. Ancora più attenzione alla carità e ad essere lievito nella comunità civile… Accoglienza. Disponibilità verso il prossimo.
8.3. Di restare uniti e aiutarci di più. Che vivere la comunità sentendosi parte di un’unica entità (nonostante le diversità) serve a crescere sempre più nella fede e a trovare il bello dello stare insieme. Vivere in comunione, in comunità e accogliendo sempre il prossimo. Condividere momenti di gioia e dolore se siamo capaci anche con chi ci sta attorno. camminare sempre più insieme, bimbi, giovani, adulti, anziani. Di vivere con gioia la condivisione. …..e sempre per un cammino insieme? Che nella Chiesa oltre a parlare dei valori del Sinodo vengano anche meglio messi in pratica, cercando di limitare le contraddizioni che ancora si continuano ad attuare a tutti i livelli, partendo dalla comunicazione e dalla condivisione delle scelte.
(Corpus Domini) Più partecipazione alla vita parrocchiale. Più coinvolgimento nelle varie attività liturgiche, caritative, formative. Di diventare una unica comunità coesa. Amore, carità, fraternità. Gentilezza, Attenzione alle persone bisognose, fragili. Soprattutto Umiltà. Mi manca molto lo spirito di comunità che avevamo noi da giovani che frequentavamo la Sacra Famiglia, unica parrocchia presente su questo territorio, nella quale ci sentivamo “a casa”, incontravamo amici e amiche con i quali progettare attività in collaborazione con le persone più grandi, con le famiglie. Anche allora non c’erano molto preti (mons. Benvenuti ed un assistente, allora don Poli ma anche altri) ma erano spesso presenti e disponibili ad ascoltare i nostri problemi. Poi le suore per i più piccoli che davano il loro contributo. C’era più aria di famiglia allargata.
8.4. Cercare di unire le due parrocchie non solo fisicamente ma anche in altre iniziative che si possono portare avanti insieme. Camminare insieme sempre più s. agostino e corpus domini. L’impegno di vederci uniti e riunire due comunità. Continuare il cammino verso l’unità pastorale. Ci chiede di coinvolgere più persone delle 2 parrocchie che interagiscano tra loro per portare avanti un progetto comune. Potenziare l’integrazione tra le parrocchie di Sant’Agostino e Corpus Domini, nel rispetto dei percorsi delle singole comunità. Più unità fra le parrocchie
8.5. E essere fertili di belle azioni e pensieri! L’uscire dalla nostra confort zone per ascoltare prima e aiutare poi, dove serve. Essere più coraggiosi nel compiere scelte che ci aiutino ad essere più vicini alle persone. Una partecipazione attiva e propositiva alla vita della comunità. Disponibilità verso l’innovazione e verso il prossimo.
8.6. Essere più fedeli e disponibili ad un cammino formativo. Andare verso le parole del Papa: Dio ci cerca e ci aspetta sempre perchè ci ama e basta! Condividere la sua parola. Continuare a seguire la sua volontà e aumentare la sua conoscenza con la catechesi. Fare attenzione ai giovani tra i 14 e 30 anni. Aiutamoli a mantenere un orientamento cristiano e uno stile evangelico in una società che perde di vista valori e ideali. La parrocchia diventi per loro luogo di aggregazione e di incontro in cui avere la possibilità di confrontarsi con testimoni della fede e della carità.
(Corpus Domini) La formazione servirebbe molto ai giovani più che agli adulti anziani e quindi, in assenza di giovani, è quasi uno spreco. La formazione riguardo i sacramenti fatta con Daniele è sempre stata ottima peccato la scarsità per non dire l’assenza di bambini. In aiuto a quello che già viene proposto, sarebbe bello avere delle persone, formate e competenti, di riferimento, in aiuto ai sacerdoti per le necessità anche spirituali della comunità, specialmente giovani in difficoltà e anziani soli o malati. Mi sembra che ci siano già molte offerte. Ognuno può scegliere le proposte più adatte al suo percorso individuale. Anche se non partecipo attivamente alla vita parrocchiale, credo che molto si stia facendo, sacerdoti e laici, con il proposito di dare continuità alle iniziative intraprese, migliorarle e dare spazio a nuove realtà di servizio e per la cura e crescita spirituale. Fare solo 2 o 3 incontri con personalità del gruppo missionario, della carità o associazioni di diversamente abili. Tutte le attività che ci può fare la parrocchia, ci aiuta a essere migliori cristiani.
8.7. Investire – progettualità e, se possibile, risorse – sull’oratorio. Aumentarne i tempi di apertura, arricchirlo con iniziative (incontri per i genitori a tema educativo, un centro di ascolto, doposcuola, scuola di musica o di teatro…), e informare “a tappeto” il quartiere riguardo a tali iniziative.
Consapevolezza e rispetto dell’umanità
Non ne ho idea! Già faccio fatica a comprendere qualcosina della Trinità…. figuriamoci capire cosa ci chiede… Quindi, penso che ci pregherò su!
Su quale social la trovo la Trinità ???
– (Corpus Domini) Mandarci più bravi sacerdoti,
– (Corpus Domini)”Uscire” per evangelizzare.
– (Corpus Domini) La pace nel mondo!