Guadagnare fratelli

Questa settimana il commento al vangelo della correzione fraterna e della preghiera comune (Mt 18,15-20) viene dagli appunti della Meditazione fatta insieme mercoledì scorso…

– Gesù pare a prima vista sottovalutare la preghiera personale. La preghiera comune è diversa: bisogna prima ascoltarsi e mettersi d’accordo su cosa chiedere!
Il Padre è nei cieli: bisogna preoccuparsi di chiedere cose che riguardano il cielo!
Unità nella preghiera! Se due o tre stanno pregando e Gesù è in mezzo a loro, vuol dire che tutta la Chiesa sta pregando!

– ‘Qualunque cosa’: non solo le cose spirituali, c’è molto di più.

– Correzione fraterna: sii tu a partire per primo, anche se è l’altro che ha commesso una colpa. Ci vuole molta disponibilità e umiltà, via l’orgoglio, la disponibilità a perdonare.
Dare possibilità sempre a tutti! Tentativo di recuperare tutti!
Come il pubblicano e il pagano: non vuol dire ignoralo, ma amalo comunque, anche se non ti sembra vicino a te.

– Dobbiamo proprio farci carico: è nostra responsabilità ascoltare e recuperare il fratello che ci ha fatto un torto, mai darla persa. E se io non basto, chiedere aiuto!
Legare e sciogliere: è una posizione di chiusura e di apertura?

– Non si tratta di cacciare fuori, ma di darsi da fare per tenere dentro! Un amore a senso unico, da dare ad oltranza!

– Tutto ci induce a perdonare e ad essere amici per tutti: non vuol dire ‘amate i nemici’?

– ‘Ancora in verità vi dico…’ (v. 19). Mentre prima si tratta di uno o due (importanza dei due testimoni!), dopo si aggiunge due o tre: pare che Gesù voglia giocare per ricordarci che ci sono cose che non riusciamo a fare noi, ma le fa lui, quando siamo in accordo nel chiederglielo! È perchè Lui è in mezzo a noi che qualche cosa cambia!
La ‘sinfonia’ (se due si accorderanno…): è il direttore d’orchestra che ci fa suonare bene insieme!
Il ‘fratello’! È più faticoso andare d’accordo tra fratelli, mentre i pagani non hanno difficoltà e non devono rendere conto a nessuno…
Amare Dio e amare il prossimo: il prossimo è l’amico!

–  Mi son ritrovato in quello che viene ripreso… mi capita spesso di essere ripreso dalla comunità: mi sento interpellato quando la comunità parla, e mi sento fuori, e capisco che quello che sto facendo è fuori… Eppure io continuo su una strada quasi parallela, più comoda, più facile… accetto il compromesso e mi formo un gruppo che la pensa come me e vado avanti per la mia strada… Capita spesso che ognuno si fa la sua Chiesa. Se non stiamo attenti e non ci facciamo riprendere dalla comunità andiamo fuori strada! È un equilibrio difficile da mantenere! Fino a che punto posso spingermi più in là nel pensare a cose diverse dalla dottrina della Chiesa?