Riconoscere Dio presente e salvatore

Commento al Vangelo del 13 agosto 2023.

Riconoscere Dio presente nella nostra vita complicata e in tempesta è sempre una impresa bella difficile! Da sempre. Per esempio dai tempi di Elia, che cercava il Signore nella potenza dei segni e se l’è trovato nel mormorio di una brezza leggera e quasi impercettibile (vedi la prima lettura di oggi dal primo libro dei Re). Il vangelo ci racconta un tratto dell’esperienza degli apostoli, che Gesù, il figlio di Dio incarnato, ha educato pazientemente a cogliere la sua onni-potenza divina dentro alla semplicità della umanità che ha veramente assunto. Camminare tranquillamente sulle acque agitate dalla tempesta è certo segno di questa potenza che è propria del creatore. E dentro a questa bufera la parola di Gesù è quella dell’incoraggiamento. Una parola ripetuta spessissimo nella Bibbia: «Coraggio, sono io: non abbiate paura!». Quel ‘sono io’ richiama certamente la rivelazione di Dio a Mosè. E la prima preoccupazione di Dio è quella di avvicinarsi, di consolare, di incoraggiare. Non si rivela come quello che sistema magicamente le cose, ma come Colui che, in questo tempo della storia della salvezza, sta con forza dentro alla vita attraversata dal disordine, e ti prende per mano, e fa crescere la tua piccola fede di noi che dubitiamo come Pietro: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Lasciamo che il Signore ce lo ripeta, con la sua forza e la sua benevolenza. Lasciamoci prendere per mano ogni mattina, per affrontare le nostre giornate con lui, che non è un fantasma, ma è il Risorto, veramente presente nella Parola, nella Eucaristia, nella Comunità dei suoi discepoli.