La rivoluzione della piccolezza

Commento al Vangelo del 23 luglio 2023.

Con parabole, esempi tratti dalle cose semplici della vita quotidiana, Gesù parla del senso del mondo, che è così complicato, e di come starci dentro da amici suoi in modo significativo. Che la nostra società sia parecchio complicata lo sappiamo. Vediamo tutti i giorni grano buono e zizzania. Anche se non sempre sappiamo distinguere subito le cose buone da quelle ingiuste e cattive, sperimentiamo che anche la nostra vita personale ne è intrecciata. Che fare? Che ne pensa Dio? Perché Dio non prende provvedimenti subito? Perché Dio permette che ci sia il male? Gesù ci ri-spiega che la potenza di Dio non è quella terribile del giudizio immediato e distruttivo. Se noi fossimo onnipotente come Dio cosa faremmo? Lui porta pazienza, accetta che la sua creatura più stupenda (l’uomo) eserciti la libertà anche a costo che gli si rivolti contro. Attende pazientemente che si riveli il frutto buono e che si manifesti in modo corrispondente con chiarezza ciò che viene non da lui, ma dal nemico. E intanto? Non fa nulla il Dio paziente? Verrebbe da pensare che se ne sta a guardare dai suoi cieli, pur con passione e sentimento di affetto verso gli uomini. Le parabole successive ci dicono che in realtà il Padre nostro che è nei cieli è all’opera, a modo suo. E il suo modo è anzitutto quello della piccolezza e della debolezza. Il suo Regno non è adesso un albero maestoso come il cedro, ma un piccolo seme, come quello senape, grande come una capocchia di spillo. La comunità dei suoi discepoli/figli/amici, cioè, non è una organizzazione dominante, né una società già perfetta e maestosa. È un piccolo gruppo, una minoranza di persone che si sentono amate e onorate di avere Dio come salvatore amico, risorto dai morti. E siccome si sentono ospitate e amate da Dio, si sentono chiamate da Lui a vivere come persone ospitali, solidali, attente a dare ristoro agli altri. Il secondo modo che oggi Gesù sottolinea con le sue parabole è quello dell’agire in modo semplice, umile, nascosto. Come l’azione di un pizzico di lievito in mezzo quintale di farina. Quella donna che deve fare il pane è sicura dell’efficacia del lievito nel suo impasto. Così la Trinità: ha fiducia che i suoi figli/amici/discepoli possono vivere ‘nascosti’ dentro alla società trasmettendo dall’interno della vita ordinaria i valori del vangelo, lo stile di vita di un amore autentico. Da cristiani, è bello sapere che Dio ci dà fiducia e forza per vivere le beatitudini ogni giorno, sicuri che ogni piccolo gesto di pace, di misericordia, di solidarietà, di affermazione della giustizia è una espressione della grande opera di Dio che vuole rinnovare il mondo così. Difficile? Sì, è difficile. Perchè i criteri del Nemico che semina zizzania sono diffusissimi e presentissimi, fuori e dentro di noi. Anche il nostro cuore è inquinato dalla voglia di potere, di prestigio, di ricchezza. È una bella lotta. Lo vediamo benissimo già nei bambini che si arrabbiano, che si vendicano, che pretendono di essere i più forti e furbi e non accettano di perdonare. Figuriamoci tra potenti della terra… Difficile, sì, ma bello: l’unica via veramente rivoluzionaria e di ri-creazione della umanità nella pace.