Campo ACR a Caviola – 5 luglio 2023

Sveglia presto stamattina: già dal letto alle 7.30, chè bisogna partire per la gita. Il cielo è grigio, e le previsioni incerte, ma si decide di salire comunque al rifugio dei cacciatori, che sta proprio sotto le cime d’Auta. Mentre si fa spola col pulmino per portarsi in quota alla Forcella Lagazzon, il cielo si apre, quasi come le acque del Mare per far passare il Popolo di Dio, e si inonda di azzurro intenso. Ci si incammina nel bosco canticchiando. Il primo pezzo è un po’ ripido, ma la gran parte della camminata è una traversata su un comodo e pianeggiante sentiero tra gli abeti, che lasciano intravvedere ogni tanto gli squarci di un panorama stupendo verso sud. Attraversiamo macchie di abeti seccati dal bostrico, e Matteo ci racconta un po’ di storia geologica delle dolomiti, osservando i pendii stratificati ed erosi nei milioni di anni.

Prima del rifugio, un ultimo tratto più impegnativo, nello stradone sotto la teleferica, mentre il bosco si dirada e il gruppo si sfilaccia un po’. È attorno ai tavoli che ci si ricompatta per il pranzo al sacco, sotto un cielo limpido e infuocato, con il profilo nitido dell’orizzonte dalla Cima Pape al Mulaz, con l’altopiano delle Pale che campeggia nel mezzo. Il timore de temporali e del ritorno sotto la pioggia è ormai scomparso e ce le prendiamo comoda rimanendo a giocare e a polleggiare attorno al rifugio.

Prima di partire, decifriamo in gruppo le sculture di legno sulla facciata del rifugio: raffigurazioni di alpini che praticano le opere di misericordia corporale, del contrasto tra la legge d’amore data tramite Mosè le l’odio delle guerre, della gente di paese, vecchi e giovani e donne e bambini.

Il ritorno è per il sentiero direttissimo che scende ripido nel bosco: un valzer di scivolate e risate, finché non diventa più dolce e porta velocemente alla frazione di Colmean, dalla quale si riprende la spola con il pulmino.

Dopo l’ottima merenda e le docce, si recuperano i servizi: la casa torna a livelli accettabili di pulizia e il refettorio è pronto per la cena, lauta e rumorosa.

Cotti ma ancora carichi, per i ragazzi rimane l’ultima sfida serale a Sarabanda e Sarabianca.