La salvezza: dono e impegno

Commento al Vangelo del 21 agosto 2022.

Un altro capitolo importante, nella scuola itinerante di Gesù, che sta camminando decisamente verso Gerusalemme. Sa bene, il Signore, che dovrà testimoniare fino all’ultimo respiro l’amore del Padre per l’umanità intera, mostrando la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte con la risurrezione del suo vero corpo. Il tema è proprio la salvezza (Lc 13,22-30), secondo la domanda di quel tale che chiede al Signore in quanti avranno la vita eterna («Sono pochi quelli che si salvano?»). Chiede proprio a Lui, che sta andando sulla croce per convincerci che il Padre vuole salvare tutti, senza preferenze di persone!

Gesù è molto realista. La salvezza è un dono, è gratis: è l’esperienza di ricevere passivamente l’amore integrale di Dio, e di vivere di questo amore attivamente. Dono e impegno: che equilibrio, il Signore! Tutto dipende dal dono di Dio, ma nello stesso tempo tutto funziona se io ci sto! Sul dono di Dio non c’è dubbio (anzi, purtroppo qualcuno ha ancora dubbi, ma il vangelo è chiarissimo), sull’impegno dell’uomo qualche difficoltà c’è, a causa della debolezza della nostra coscienza. Amare è bello, non c’è nulla di più bello. Ma amare è difficile e richiede un serio cammino di sistemazione dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti, così disordinati a causa del peccato. Per questo Gesù ci chiama ad «entrare per la porta stretta», constatando con tanta tristezza che molti non lo vogliono fare! Che mistero il rifiuto della proposta d’amore di Dio!

Gesù spiega con uno dei suoi esempi forti, che ci scuotono: a chi non ha voluto entrare nella casa del Padrone quando era tempo di far bene, quel padrone dichiarerà che prende atto di questa distanza. «Voi di dove siete? Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia». Capiamo meglio cosa vuol dire scegliere di non entrare nella casa: significa vivere con una logica diversa da quella di Dio, che è giustizia e pace. Significa scegliere di vivere nell’ingiustizia. Quanto è vero che lo facciamo! Quanto è vero che i tanti disastri del mondo dipendono da scelte di ingiustizia: vedi quel che sarebbe giusto per te, per la tua famiglia, per la tua città, per il tuo popolo, ma non lo fai. Vedi quel che sarebbe fonte di pace per l’umanità intera, e invece ti interessi solo di te e del tuo gruppo. Vedi che sarebbe bello vivere da fratelli nella condivisione del creato che Dio ha dato a tutti, ma ti accaparri le risorse anche se stai affamando gli altri…

Gesù conclude con la stessa chiarezza accompagnata dalla speranza: la chiarezza di annunciare «pianto e stridore di denti» per chi ha deciso di non amare; la speranza di vedere gente di ogni angolo della terra che invece capisce, nel proprio cuore, la bellezza di vivere nella giustizia e nella pace e si da da fare per un mondo più fraterno e più giusto. Anche se per ora non va in chiesa.