Una Settimana di vento inquieto…

Commento al Vangelo e omelia del 10 aprile 2022.

Il Signore ci chiama a vivere la Settimana Santa. Sì: è proprio un invito suo, forte e urgente, per ciascuno di noi. Per tutti!

Continuiamo a vivere tempi difficili, faticosi, drammatici. Tanti nostri fratelli e sorelle stanno soffrendo e morendo a causa di terribili ingiustizie, in una ‘terza guerra mondiale a pezzi’ (papa Francesco) le cui conseguenze iniziano a toccare più da vicino anche noi. Siamo immersi in una tempesta di vento che ci scuote, che scombina i nostri piani, che ci inquieta…

Continuiamo a porci interrogativi profondi sul da farsi. E su cosa sta pensando Dio. E su cosa sta facendo Dio…

Ebbene, ecco cosa sta facendo la Trinità: ci fa vivere la Settimana Santa, investendoci con il vento impetuoso dello Spirito…

Ci invita a contemplare la sua dichiarazione d’amore definitiva all’umanità nella Passione, Morte e Risurrezione del suo Figlio.

Ci ripete che l’unico modo per stoppare la sofferenza è quello di prendersela addosso con amore, assieme a lui, che è il più forte e che è diventato un esperto delle sofferenze più ingiuste e atroci. È chiaro invece che ributtare indietro la sofferenza, rispondendo con violenza alla violenza, non fa altro che moltiplicare il male e la distruzione. E funziona proprio così…

Ci assicura la sua presenza, oggi: la Pasqua è successa duemila anni fa, ma il Signore risorto è qui, oggi, per noi e ci fa rivivere il suo percorso di passione. Noi siamo oggi i personaggi del racconto evangelico che sono vicini al Signore e gli vogliono bene; noi siamo oggi quelli che lo tradiscono e lo maltrattano; noi siamo oggi quelli difesi da lui e perdonati da lui.

Ci parla con la sua Parola sapiente (più saggia di quella dei capi delle nazioni e degli eserciti…) e continua a gridare dolcemente: vi lascio la pace, vi do la mia pace! Lo sta facendo nella preghiera della Chiesa (quando celebriamo la divina liturgia), ma anche nel cuore di ogni uomo. Siamo sicuri che lo Spirito sa supplicando con insistenza nell’intimo del loro cuore tutti gli uomini che stanno facendo del male: da noi che trattiamo male i nostri vicini, ai comandanti delle forze armate che schiacciano i fratelli, ai singoli soldati o mercenari che attuano disegni di prepotenza…

La Trinità, poi, si offre nel mistero della Eucaristia per farci sperimentare sensibilmente la Comunione che ricrea le nostre persone e le nostre relazioni. Un mondo nuovo viene solo dal contatto con il Padre, e il Figlio, e lo Spirito Santo. Senza la forza rivoluzionaria dell’amore di Dio che possiamo toccare nella Eucaristia non possiamo, con le nostre misere forze umane, affrontare il dramma della sofferenza e della morte.

Ancora, la Trinità nella Settimana Santa ci vuole incontrare per rilanciare la nostra missione: il Signore risorto conta su di noi per fermentare di pace questo mondo e far camminare l’umanità (a partire dalle nostre famiglie e dalla gente della nostra città) verso il compimento del Regno. La Settimana Santa è compromettente: chi decide di incontrare il Signore si metta in testa che non può rimanere tranquillo sul divano, perché il risorto ci fa partecipi della sua premura per il mondo, ci rende inquieti per la salvezza di tutti, ci fa camminare decisamente nella via rivoluzionaria della umiltà, della mitezza e della non violenza.

Se vogliamo, possiamo lasciarci avvolgere e trasportare dal vento forte e imprevedibile dello Spirito che porta vita…