Novena di Natale 2021 – 18 dicembre
Una nascita nell’indifferenza. Che bellezza il racconto della tua nascita, Signore! Lo abbiamo meditato tante volte, anche nelle ultime settimane qui in parrocchia, con i catechisti, i ragazzi, i genitori. Abbiamo cercato di entrare nella tua storia, e nei pensieri e sentimenti del tuo papà e della tua mamma. Certo che non ve la siete passata proprio bene, a prima vista, Signore. La tua nascita non è stata al top del comfort, come meriterebbe il re dell’universo! Soprattutto la disattenzione e la mancanza di accoglienza che hanno costretto Maria a partorirti fuori dall’alloggio ci hanno sempre colpito (come il fatto che ti sei offerto in sacrificio fuori da Gerusalemme…). E ci ha fatto un po’ arrabbiare. Non meritavi questo trattamento!
Nessuna lamentela: uno sguardo benevolo. Eppure, Signore, gli evangelisti non riportano nessuna lamentela, nè di Maria, nè di Giuseppe. Tantomeno tua. E questo ci fa pensare e forse un po’ capire la tua disponibilità al perdono, che i tuoi genitori hanno vissuto e sperimentato, tanto erano uniti a Dio tuo Padre e immersi nel suo cuore misericordioso.
E che dire dei pastori! Certamente erano persone molto semplici, peccatori come tutti gli altri. Avranno avuto le loro magagne e le loro lamentele, per quella vita così magra e solitaria. Eppure si sono sentiti scelti, al di là dei loro difetti. Pieni di luce, al di là della loro miseria.
La misericordia nell’atto penitenziale della Messa. Che ci vuoi dire, Signore? Pensando alla Messa ci viene in mente che sempre ci fai sperimentare la tua accoglienza verso di noi che invece non sempre ti accogliamo. La tua misericordia verso di noi che non sempre siamo misericordiosi. La tua fiducia in noi, che facciamo così fatica ad avere fiducia di te e degli altri.
All’inizio della Messa ci aiuti a renderci conto che quelli non accoglienti verso di te e verso i fratelli siamo noi. Ti abbiamo cacciato nello sgabuzzino invece che accoglierti in salotto. Lasciamo i fratelli poveri alla porta invece che farli sedere in cucina. Non basta lamentarci con chi non ti accoglie. O con chi ti ha ammazzato inchiodandoti sulla croce. Dobbiamo ammettere che, nel nostro piccolo (chè non siamo dei gran santi ma nemmeno dei gran peccatori…) anche noi dobbiamo prenderci le nostre responsabilità.
Ma lo facciamo volentieri. O almeno vogliamo imparare a farlo! Perchè vedendoti così mite e accogliente nel presepio, vedendo Giuseppe e Maria così pronti ad accogliere pastori e ciarlatani, ci facciamo coraggio, sperando nella tua misericordia.