Commento al Vangelo del 10 ottobre 2021.
Dopo la preziosa lezione su come tenere in ordine gli affetti, Gesù è sollecitato a farne un’altra, sul modo più sensato di usare dei beni. Anche questa volta parte da una domanda. Una domanda seria: un tale vuole la vita eterna che chiede come si fa ad averla.
Semplice, dice il Signore: vivere ‘come Dio comanda’, e poi condividere tutto con i poveri. Ma questo non basta: l’esperienza decisiva è seguire Gesù. «Vieni! Seguimi». Immagino che queste parole siano risuonate con un calore e un affetto divini, perché dicono ciò che risuona nel cuore del Figlio e del Padre: un desiderio infinito di comunicarci la vita eterna. Alla domanda di quel tale corrisponde una voglia infinita della Trinità di farci partecipi della vita definitiva, piena.
Dovremmo forse decifrare e purificare il nostro cuore. Desideriamo la vita eterna? E in che senso? Quanto questo desiderio fa capolino e come si distingue da tutti gli altri desideri che spesso in modo confuso albergano nel nostro cuore? Forse ci pensiamo poco… Forse questo grande desiderio è mascherato e come rattrappito, confuso con la voglia di avere cose e persone che ci diano soddisfazione adesso.
Per questo è importante l’invito di Gesù: vendi quello che hai! Che non ti càpiti di spendere tempo ed energie cercando vita in ciò che vita non ti può dare! E Lui che conosce il nostro cuore sa molto bene come la soddisfazione del possedere le cose dà una sicurezza e una gioia immediata che possono far stare in un angolino l’aspirazione ad una sicurezza e una gioia più fondate, non passeggere.
Il passaggio dalle cose alla relazione è dunque sempre da rifare. Perché le cose danno una soddisfazione temporanea. Le relazioni autentiche con le persone (a partire dalla persona di Gesù) dissetano invece profondamente il nostro cuore. Impostare la nostra vita nella comunione con Dio e riconoscere che tutte le cose e le persone con cui siamo in contatto vengono da lui è la via della della gioia. Bisogna mettere al posto giusto tutto. Le cose e le persone. Non abbiamo nulla che non abbiamo ricevuto e il Signore ci vuole aiutare a liberarci da quel tremendo senso del possesso che snatura il nostro cuore e ci incattivisce, impedendoci relazioni libere con le cose (che sono utili solo se ci servono ad amare di più) e con le persone (che non sono mai degli oggetti da possedere e sfruttare a nostro piacimento. Sembra impossibile, ma se Gesù ce lo propone, si può fare. Perché nulla è impossibile a Dio. E perché Dio è fedele e non farà mai mancare il dono di se stesso e il dono di fratelli e sorelle e madri e figli. In un modo così bello da far impallidire le difficoltà della vita e da introdurre sempre di più in noi il senso della vita definitiva, che sarà una esplosione senza più difetti delle nostre relazioni d’amore. Per sempre.