Preti & profeti

Commento al Vangelo del 22 settembre 2019.

Alla luce della Parola di oggi celebriamo il dono di cinque nuovi preti alla Chiesa di Ferrara-Comacchio.
San Paolo ci rimette davanti al cuore della questione, con due affermazioni fondamentali.

Primo: Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. È la rivelazione del cuore di Dio che è veramente Padre ed è Padre di tutti!.

Secondo: «uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti». Di questa ‘testimonianza’ Paolo si sente messaggero e apostolo. Allo stesso modo i preti, collaboratori dei vescovi, sono messaggeri di questo ‘vangelo’ di questa buona notizia: si può accedere a Dio Padre, si può entrare in comunione con Lui, si può vivere come figli suoi attraverso la persona del Signore Gesù, crocifisso e risorto.

Da queste affermazioni fondamentali, la Parola ci conduce ad alcune conseguenze per la nostra vita di cristiani e per la vita dei preti.

Bisogna pregare per desiderare con Dio, per tutti, «una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio». Ma la vita del mondo e dei suoi governanti è tutt’altro che pacifica: per questo bisogna associarsi alla esperienza del Figlio di Dio, che ha preso si di sè il peccato e le sofferenze del mondo.

In questa linea cogliamo la prima lettura di oggi: qualche versetto del profeta Amos, che non può tacere e deve anzi gridare (come il ruggito di un leone) la Parola di denuncia che ha ascoltato da Dio. Deve denunciare le malefatte dei ricchi che calpestano i poveri per soldi e potere.

In questa linea cogliamo anche l’insegnamento della geniale parabola dell’amministratore disonesto. Neanche i preti possono sentirsi esenti dall’appello di Gesù. Anche i preti sono invitati ad essere testimoni di una modalità profetica di gestire la disonesta ricchezza, che è quella della condivisione e non quella dell’egoistico accaparramento, è quella di una vita sobria ed essenziale.