È una mattina piovosa e piuttosto fredda. Dopo la colazione ci avviamo tranquillamente verso Budapest: la prima meta di oggi è il grande palazzo del Parlamento, che riusciamo a visitare grazie all’intercessione di don Laszlo. Arriviamo per tempo all’ingresso che ci è stato indicato, presso il quale ci attendono rigorosi controlli di sicurezza, per entrare in questo enorme complesso neogotico, edificato alla fine dell‘800, espressione della grandeur ungherese. Al centro del palazzo, sotto l’altissima cupola, è conservata la sacra corona, emblema dell’unità del popolo magiaro. È sorvegliata in modo permanente da un picchetto di guardia che si dà il cambio ogni ora con un curioso cerimoniale militaresco. Ci accompagna Andreas, giovane preparato, che parla proprio bene l’italiano. Ci spiega storia, architettura e arte; ascolta volentieri le nostre domande e non manca qualche osservazione arguta sulla situazione politica attuale e sul lavoro dei parlamentari, i centonovantanove rappresentanti della nazione che lavora qui. Ujvari Sandor, il segretario del primo ministro che don Laszlo ci aveva indicato come guida, compare velocemente e ci saluta con nonchalanche, tornando presto ai suoi impegni.
Finisce la nostra visita, e ci spostiamo verso il Palazzo Reale. Un pranzo a panini in un ristorantino nella vecchia Buda e ci mettiamo in coda per entrare nella Galleria Nazionale ospitata nel Palazzo. C’è anche una mostra sui Surrealisti, Dalì e Magritte, ma non c’è tempo per tutto. Girovagando per i quattro piani di questo antico palazzo, che però all’interno è tutt’altro che un palazzo regale come ce l’aspettavamo, scorriamo tracce dell’arte della storia ungherese, dal medioevo, al rinascimento, all’epoca moderna. C’è anche qualche pezzo forte di Renoir, Monet, PIssarro e Cezesanne…
Concludiamo la visita con un ultimo sguardo sul Danubio e sulla città, dalla terrazza del Palazzo: è ora di rientrare. Al Padlizsan étterem di Esztergom, proprio ai piedi del Palazzo reale, ci attendono con un antipasto di sottaceti e un piattone di pollo, paprika, gnocchetti e panna acida. Una specialità ungherese che non convince proprio tutti.