24 luglio
Le Beatitudini aprono la nostra giornata. Riuniti davanti alla porta di casa sulla stretta via Cataldi, preghiamo qualche salmo delle Lodi e ci soffermiamo sulla magna charta del discorso del monte (Mt 5,1-12). Il programma di vita di Gesù Cristo non è roba campata per aria, ma una esistenza pienamente immersa nella storia. In una umanità amata dal Padre e dentro alla quale il Padre ci vuole guidare, con il Signore, in una via di semplicità e mitezza, di giustizia e di pace, di forza d’animo nella misericordia.
Dopo la colazione ci spostiamo al vicinissimo Municipio di Terrasini. Accomodati nella fresca Aula consiliare, ci raggiunge il vicesindaco Angelo Cinà, un giovane formato in Azione Cattolica e impegnato nell’amministrazione di Terrasini. Vediamo anche il Sindaco Giosuè che si trattiene con noi un po’, raccontandoci la sua esperienza di amministratore. Parliamo con due uomini gioiosi, pieni di entusiasmo per il loro servizio. Assieme alla loro segretaria Mara, si vede che sono una squadra affiatata.
Ci danno l’immagine di un impegno amministrativo nel tentativo di coinvolgimento della popolazione con uno stile di vicinanza. Ci parlano del volontariato per il paese che hanno cominciato a suscitare, trovando di sabato con la gente a sistemare cose in giro per Terrasini. Ci parlano tratti del fenomeno mafioso, che ha avuto una svolta con le stragi del ’92: un autogol per la mafia che s’è trovata davanti a una sollevazione popolare mai vista. Qui a Terrasini, ci dicono, si amministra senza problemi, ed è piuttosto facile respingere le ‘tentazioni’ di pressioni e di pretese di favori che fino a qualche tempo fa erano la norma. Agire secondo le regole, dare indirizzi politici perché poi i funzionari facciano bene il loro lavoro di tecnici, essere attenti a tutti sono alcuni tratti dello stile di una buona amministrazione.
Da Angelo, poi, sentiamo anche una testimonianza più personale e prolungata: ci racconta della sua formazione in Azione Cattolica, dove ha imparato lo stile democratico e della corresponsabilità. Ci spiega come vive la laicità: radicamento nei valori evangelici e stile di dialogo e di rispetto con chi la pensa diversamente. SI intravvede (in questo giovane docente di storia e filosofia) una attitudine alla lettura, alla riflessione, all’approfondimento personale di tanti temi etici anche scottanti del mondo culturale attuale. Si coglie che per vivere un adeguato confronto di idee e una ricerca di soluzioni condivise per il bene comune richiede questa profondità di conoscenza delle problematiche, specie quelle etiche.
Il lungo incontro termina verso mezzogiorno. Pranzo da Vitale, uno street food dal menù variegato (finalmente arancine, panelle, milza…), poi un po’ di riposo e poi visita al Museo comunale, posto sul litorale. Navi antiche da trasporto, carretti siciliani, fauna tipica, storia geologica… c’è un po’ di tutto.
Tentiamo di scendere a mare alla Maidduzza: scogliera suggestiva, spazzata dal vento, ma poco adatta per noi. Torniamo a Magaggiari. Il cielo rimane limpidissimo, mentre il sole s’avvia al tramonto.
Cena, un po’ di balli di gruppo e stelle concludono la giornata.
Gli spunti di riflessione di oggi:
– Non puoi non riconoscere qualcosa che esiste
– “io sono contro, ma non posso pretendere di imporre le mie idee a chi non la pensa come me”
– “Ricordarsi che si è al servizio di tutti, compresi i non cattolici”
– La politica è un servizio
– Una persona dovrebbe sentirsi libera di scegliere ciò che ritiene giusto per il suo bene
– Anche la forza, quando diventa una legge, è un segno di degrado dell’uomo, per cui anche violenza e vendetta, conseguenti a questa, sono oggi considerate un modo di pensare come un altro.
– Chi mangia dell’albero della conoscenza del bene e del male torna al vomito della sua volontà (S. Francesco d’Assisi)