Essere ‘di più’

Commento al Vangelo del 20 maggio 2018.

Oggi è festa per la Chiesa. Come una festa di compleanno. Il giorno di Pentecoste (cinquanta giorni dopo la risurrezione di Gesù, quando in Israele si ringraziava per la mietitura nel ricordo del dono della Torah a Mosè sul Sinai) i discepoli riuniti nel cenacolo ricevettero il dono dello Spirito. Impauriti e disorientati, si ritrovarono improvvisamente riempiti dello Spirito del Padre e del Figlio, presenza della Trinità nelle loro persone. Una presenza trasformante, che diede inizio all’avventura missionaria della Chiesa. Subito se ne uscirono con gioia e coraggio e iniziarono a riempire Gerusalemme dell’annuncio della Risurrezione di Gesù. Quell’uomo che era stato crocifisso, è risorto, è presente, e ognuno può incontrarlo, essere perdonato dei suoi peccati, essere introdotto nell’amicizia di Dio e diventare a sua volta missionario del Vangelo di una vita nuova, buona, bella.

Era stato Gesù a far conoscere l’esistenza dello Spirito come persona divina. Prima non se ne sapeva nulla (pazienza di Dio nel rivelare se stesso!). Aveva spiegato, il Signore, che lo Spirito viene fuori (‘procede’) dal Padre, che viene mandato dal Padre e dal Figlio, che comunica tutto ciò che il Padre e il Figlio pensano e vivono, che conduce i discepoli alla conoscenza della verità (Gv 15,26-27; 16,12-15). Parlando dello Spirito, Gesù aveva lasciato trasparire qualcosa della sua esperienza personale. Gesù di solito fa poca teoria: racconta quello che càpita, nella Trinità e nella storia. Racconta della comunione tra le persone divine, che si donano infinitamente l’una all’altra, che si comunicano tutto, che non tengono niente per sé, che operano sempre gioiosamente insieme, che sono protese verso di noi per farci partecipi della stessa verità, della stessa vita.

A sentire Gesù, lo Spirito è il protagonista della vita del mondo e in particolare della Chiesa e di ogni persona. Ed è il protagonista della vita personale di ciascuno di noi. La vita fisica e la vita spirituale dipendono da Lui! Non esisterebbe alito di vita sulla terra se non fosse per lo Spirito. Non esisterebbe esperienza di ricerca della verità se lo Spirito non guidasse in qualche modo il cuore e la testa di ogni uomo. Sia di quelli che lo conoscono già, sia di quelli che non lo conoscono ancora. Non esisterebbe, nel nostro percorso personale, nessuna scoperta di qualcosa di vero, buono e giusto, se non ci fosse lo Spirito che con discrezione lo suggerisse al nostro animo.

In questa festa della Chiesa, oggi la nostra Comunità celebra la Prima comunione e la Cresima di alcuni dei ragazzi della Parrocchia, l’ordinazione diaconale di Giuliano Scotton e di altri tre seminaristi. In queste settimane, poi, in parrocchia abbiamo celebrato e celebreremo altri matrimoni e battesimi… Una particolare ricchezza di esperienze sacramentali che si aggiungono al tessuto ordinario della vita liturgica.  Gustiamo la fedeltà della Trinità che si rende visibile nei Sacramenti, segni veri ed efficaci dell’amore concreto di Dio. Oggi è un giorno particolare di grazia, di soffio dello Spirito.

Oggi ci è dato di vedere e toccare in modo speciale.

Di contemplare lo Spirito che è all’opera e vuole cominciare a nutrire i ragazzi con il Corpo e il Sangue del Signore risorto. È Lui, lo Spirito che ‘santifica i doni che offriamo’, trasforma il pane e il vino, fa di noi ‘un solo corpo e un solo spirito’. È Lui che, facendoci mangiare Gesù, ci trasforma e ci fa diventare belli e buoni come il Figlio. Vedere i ragazzi che per la prima volta ricevono la Comunione non ci deve lasciare indifferenti: è una provocazione per tutti a considerare l’enormità dell’Eucaristia e l’intensità del desiderio di Gesù di consegnarsi a noi!

Similmente, oggi ci è dato di contemplare l’opera dello Spirito che conferma nei ragazzi il dono della consacrazione battesimale e li introduce pienamente nella esperienza dell’amicizia con Dio e della fraternità ecclesiale. Lo Spirito ci aiuta ad essere ‘di più’, a diventare nella concretezza della vita quel che siamo nella profondità del nostro essere! Ad essere ‘di più’  figli del Padre. Ad essere ‘di più’ uniti al Figlio morto e risorto. Ad essere ‘di più’ gente che porta frutti di amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Ad essere ‘di più’ corresponsabili del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Ad essere ‘di più’ testimoni della gioia del Vangelo.