Paolo dice ai Corinzi (1Cor 10,31): «Sia dunque che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio». Per il cristiano, anche il mangiare e il bere è occasione per dare gloria a Dio. Perché tutto è dono: anche il cibo che è frutto della terra, segno della bontà del Padre che continua a darci il sostentamento per il nostro corpo. Il cibo è anche frutto del lavoro dell’uomo! Frutto della creatività e del gusto, della fatica e della laboriosità. È importante vivere con consapevolezza e con libertà anche il mangiare. Per questo, in questa prima settimana di Quaresima, possiamo porre una attenzione particolare a mangiare in un clima di preghiera di ringraziamento e a interrogarci su come gestiamo il consumo di ciò che mangiamo.
La preghiera a tavola
È già preghiera preparare bene il pasto: cucinare con cura, apparecchiare la tavola con attenzione, aspettare (quando è possibile) che tutta la famiglia si raduni attorno alla tavola. È preghiera consumare il pasto con semplicità e gratitudine, assaporando con calma le cose servite nel piatto, e assaporando le relazioni con gli altri famigliari, le loro parole, i loro racconti, le loro preoccupazioni. A volte bisogna avere anche un po’ di coraggio per mettere in tavola la propria giornata, le proprie gioie, le proprie difficoltà… Stare assieme a tavola con calma e frugalità può essere un’ottima occasione.
Ecco alcune preghiere che si possono usare all’inizio del pasto:
“Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza!” (Is 12,3).
Mentre ci saziamo
e ci dissetiamo dei tuoi beni, Signore Gesù,
donaci un cuore puro
per amare i fratelli,
che tu vuoi salvare!
Amen.
Hai nutrito il tuo popolo
con il pane azzimo
e con la manna nel deserto:
concedi che ci accontentiamo del poco,
perché il nostro cuore sia purificato
dalle voglie dell’egoismo.
Godremo di te, pane vivo e vero,
e soccorreremo i fratelli più poveri di noi,
che ti supplicano dicendo:
pietà di noi, Signore!
Amen.
Per l’Esame di coscienza
L’alimentazione è senz’altro un tema eticamente sensibile! Ognuno di noi è dentro a un sistema di produzione e di consumo che è pieno di rischi di ingiustizia cui, come cristiani dobbiamo imparare a porre sempre più attenzione, e ad agire di conseguenza, pur nel nostro piccolo.
Faccio la spesa in un modo critico?
Mi premuro di verificare la provenienza dei prodotti, la loro qualità rispetto alla salute e la loro qualità ‘etica’?
Mi rendo conto dello strapotere delle multinazionali dell’alimentazione e che strumenti mi do per rimanere informato e per evitare di acquistare cose che non sono prodotte in modo equo e solidale?
Faccio la spesa evitando di far lavorare la gente alla domenica?
Conosco e favorisco i beni alimentari locali e quelli prodotti in modo rispettoso dell’ambiente?
I dati sullo spreco alimentare sono impressionanti. Secondo una recente indagine, ha accertato che a livello nazionale si sprecano circa 2,2 milioni di tonnellate di cibo in un anno, per un costo di 8,5 miliardi di euro, circa lo 0,6% del Pil.
Non possiamo dunque non domandarci, sempre nel nostro piccolo: compro pensando a quello che effettivamente consumerò?
Faccio regolarmente la lista della spesa?
Mi organizzo per consumare tutto ciò che ho preparato, magari condividendolo con i vicini o con i poveri?
Mi impegno ad educare gli altri famigliari o a stimolare gli amici a non sprecare inutilmente il cibo?