Comunicato in merito alle elezioni politiche del 4 marzo 2018

Con il presente documento, il Consiglio Pastorale della Parrocchia di Sant’Agostino desidera condividere alcune riflessioni sulle prossime elezioni politiche, con l’obiettivo di rinnovare, in chi incontrerà queste parole, il senso della “fatica bella” di partecipare alla vita sociale e di prendere posizione rispetto alle tante sfide che ognuno incontra nella propria quotidianità.

In particolare, si rivolge ai diciottenni che il 4 marzo voteranno per la prima volta e, più in generale, a tutti i giovani e gli adulti che incontrano grande difficoltà nella comprensione, nell’affezione e nella pratica della vita politica.

Perché andiamo a votare?

“Quello che spetta a me fare, non lo può fare nessun altro”. È un assunto vero non solo in politica, ma in ogni aspetto della vita!

Per noi cristiani, la politica è un impegno fondamentale che si deve tradurre nell’avere una posizione ben definita e definita in quanto competente, sempre!

Non è questione di schieramenti, ma della volontà di rileggere il mondo e le questioni pregnanti della vita sociale per metterci in gioco ed affrontarle con occhio analitico e “affettuoso”.

Dobbiamo sentirci parte di una storia: la storia della nostra città e della nostra Nazione. Votare significa continuare a costruire tale storia; è una forma di rispetto verso coloro che in passato hanno dato la vita perché noi, adesso, avessimo la possibilità di partecipare attivamente alla vita democratica e alla edificazione del bene comune.

Anche se di questi tempi la politica è percepita come profondamente ambigua, la bellezza del fare qualcosa insieme per migliorare la qualità del nostro vivere non dovrebbe venire  meno e l’impegno dovrebbe essere più forte e attento: tante persone vivono in questa prospettiva costruttivamente e sanno trasmettere passione ed entusiasmo.

Per questo un cristiano non può affermare: “Cosa vuoi che cambi se vado a votare o no?”.

 Con quali criteri decidiamo il nostro voto?

Per noi cristiani, il voto è un giudizio in coscienza, che scaturisce dall’analisi delle proposte progettuali di un partito, nella convinzione che il primo spartiacque sia il fatto che vadano o meno verso la costruzione di una società che metta al centro la persona umana e la sua indiscutibile dignità.

Ne discendono alcuni temi a partire dai quali valutiamo i programmi dei partiti politici:

  • l’attenzione alle tante fragilità, materiali e immateriali, che caratterizzano la nostra società: gli anziani, le persone sole, i disabili, le famiglie di recente formazione, i neogenitori, i giovani in cerca di prima occupazione, le persone che hanno perso il lavoro, i malati cronici o terminali, il vastissimo ma spesso invisibile mondo dell’assistenza familiare…
  • la predisposizione di politiche fiscali eque, in particolare quelle che dovrebbero sostenere le famiglie e la genitorialità;
  • l’offerta di cure mediche di qualità e per tutti, con una chiara progressività nella partecipazione alla spesa sanitaria;
  • la garanzia di un’educazione/formazione scolastica permanente e di qualità;
  • l’attivazione di seri processi di governo del fenomeno migratorio e di accoglienza e inclusione dei migranti;
  • il rifiuto della guerra (con la connessa corsa agli armamenti) come strumento per gestire le crisi internazionali; il rilancio della cooperazione internazionale;
  • l’affermazione della dignità di ogni persona e della sua vita dal concepimento alla morte naturale;
  • la ricerca di soluzioni per affrontare le emergenze ambientali secondo il criterio del rispetto del creato.

Si tratta, com’è evidente, di un elenco che potrebbe continuare…

La nostra convinzione è che la politica, per utilizzare una nota espressione, sia uno strumento che ci aiuta a rendere il mondo più vicino al “sogno di Dio” sull’umanità.

Siamo di fronte a un “sogno” nel quale il dominio dell’uomo sull’uomo non trova posto e dove, afferma Papa Francesco, non esiste il concetto stesso di “uomini scartati”, dove non si costruiscono muri, ma piazze e “ospedali da campo”. Un “sogno” nel quale la relazione tra l’uomo e Dio nasce, si sviluppa e dà come frutto relazioni vive e vere tra gli uomini.

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale, consapevole che l’astensione dal voto è priva di qualsiasi significato, convinto unanimemente che l’esercizio del voto è una grande opportunità di costruzione del bene comune e una preziosa valorizzazione della responsabilità individuale, invita ogni cittadino a dedicare un tempo di riflessione personale per la scelta del partito che più lo rappresenta.

Ferrara, 5 febbraio 2018