Per approfondire il vangelo del cieco nato
Tardi ti amai…
Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace (10, 27, 38)
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
Ho sceso, dandoti il braccio,
almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Eugenio Montale
Gesù compie un vero miracolo, regala la vista a un cieco dalla nascita, perchè si manifesti la potenza di Dio.
Ma il gesto gli ritorna come un’accusa. Ecco il giudizio ingiusto quanto gratuito: come può un peccatore.. ? ma anche: non viene da Dio, perchè oggi è sabato
Ecco la cecità generale di tutta la scena: nessuno capisce la grandezza di quello squarcio nel buio,
Invece Lui lapidario: finchè io sono nel mondo, sono la luce del mondo.
Ha avuto compassione di un un cieco, cieco forse per pagare con la sua disgrazia le colpe dei suoi genitori.
Ma la compassione non ha i limiti umani bensì la grande forza dell’amore che supera la logica, la natura, la legge di Mosè
Ammesso che con la fede riusciamo ad accettare il progetto divino quando è così doloroso
La luce arriva attraverso il fango.
Quanto di più banale troviamo per la strada dopo la pioggia o nei fossi
Stavolta impasto di terra secca e saliva.
Un fango che non sporca, che salva dal peccato, che si lava all’acqua di Siloe, capace di aprire gli occhi e il cuore.
E alla fine c’è la risposta alla prima domanda:
Se foste ciechi non avreste nessun peccato…