Semplicemente servi

Commento al Vangelo del 2 ottobre 2016.

Siamo invitati, in questa domenica, a mettere a fuoco la nostra fede e il senso del nostro servizio (Lc 17,5-10). Il racconto evangelico prende le mosse da una importante domanda degli apostoli: «Accresci in noi la fede!». Si rendono conto, questi amici di Gesù, che la vita da lui proposta è stupenda, ma ha delle esigenze altissime, davanti alle quali si sentono spiazzati, incapaci. È l’esperienza anche di tutti noi, esperienza che tante volte si intensifica mano a mano che, nella vita, sperimentiamo la nostra fragilità e la nostra incostanza. Chiedere al Signore che ci aggiunga fede è fondamentale. La fede infatti non parte da noi, ma è dono di Dio. Assieme a speranza e carità (le altre virtù ‘teologali’), la fede ha la sua sorgente in Dio, viene da Lui. La fede è una iniziativa di Dio, che precede la nostra domanda. Infatti Dio da sempre ci viene incontro, ci dona la vita e il creato, ci offre la sua amicizia e il suo perdono. In Gesù Cristo Dio si fa conoscere come un Padre che si prende cura dei suoi figli. Dobbiamo superare l’impressione che Dio sia lontano e decifrare i segni della sua presenza e della sua voglia di incontrarci e di vivere con noi un bel rapporto di amore. La fede, infatti, è proprio questo: aprire le porte a Dio Padre, a Gesù suo Figlio e nostro Signore, allo Spirito Santo che è l’amore; la fede è lasciare che la Trinità entri in casa nostra; la fede è sintonizzarsi con i pensieri e i sentimenti del Signore. Cresciamo nella amicizia con Dio (‘accresci in noi la fede’) ogni volta che ascoltiamo la sua Parola, quando ci lasciamo riconciliare (specialmente nella Confessione), quando ci lasciamo nutrire da Lui nell’Eucaristia. Cresciamo nella fede ogni volta che decidiamo di fare qualcosa di buono e di bello per gli altri.

In che cosa poi il Signore ci vuole far crescere? Nel servizio. È importante ricordare che Gesù, il quale ci propone di considerarci semplicemente servi (‘Siamo servi inutili’), ha detto di sè: «Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti» (Mc 10,45). Il Dio che ci chiede di servire gli altri è il Dio che si è messo al nostro servizio. E che si mette continuamente al nostro servizio, per farci crescere. Non è una esperienza umiliante, ma la via di un amore grande, che realizza davvero la nostra persona. È una via profondamente liberante: altrimenti rimaniamo schiavi della pretesa di ricompensa, di riconoscimento… e la gratuità va a farsi friggere.