Il fuoco dell’amore

Commento al Vangelo del 14 agosto 2016.

Che cosa ha Gesù nel cuore? Un fuoco. Un fuoco d’amore. Tanto bruciante da esserne angosciato (Lc 12,49-53). Ha nel cuore il desiderio del Padre di fare dell’umanità una sola famiglia, di liberarla dal peccato e dalla morte, perché in ogni persona possa esplodere la bellezza dell’amore e l’esperienza della comunione, della pace.

Per manifestare questo fuoco, Gesù sa che deve essere ‘battezzato’, cioè immerso, con amore, nella passione e nella morte. Non ha altra via che quella di portare il fuoco dentro al dolore e dentro al sepolcro. La sua ferma volontà di fare ciò è connotata anche dall’angoscia (che vivrà particolarmente nel Getsèmani), segno della enorme serietà e verità della sua incarnazione. Per ‘accendere’ il fuoco, Gesù deve ‘compiere’ la manifestazione del suo amore fin sulla croce.

Questo compimento della rivelazione dell’amore di Dio è il giudizio definitivo sulla storia e dentro alla storia. Quel che Dio doveva dire di sé e del suo amore per ciascuno di noi l’ha detto lì, nell’amore crocifisso. Sapendo che questo avrebbe creato una divisione tra gli uomini che con libertà si pongono davanti allo scandalo del Dio crocifisso. Divisione tra l’antica alleanza (padri, madri e suocere) e la nuova alleanza (figli, figlie e nuore). Divisione anche tra quelli che sono nati dopo la Pasqua e che comunque devono prendere posizione. Accogliendolo o rifiutandolo. Mettendosi o non mettendosi dalla parte dell’amore che perdona a costo di morire.

Anche queste parole di Gesù giungono a noi come fortissimo appello in un’epoca di facili relativismi, di superficialità, di crescente ateismo e di indifferenza, di malintesa tolleranza che appiattisce l’identità del cristiano e la annacqua. D’altra parte giungono a noi come appello a seguire la via della croce nelle situazioni di persecuzione (più o meno sottile) che ci può capitare di vivere, e che a molti nostri fratelli nel mondo sta capitando di vivere in modo drammatico. Come è stato Gesù davanti alla persecuzione? Certo con la manifestazione chiara della verità e insieme con l’assoluta disponibilità ad amare i suoi persecutori, ‘sottoponendosi alla croce e disprezzando il disonore’ (cf. Eb 12,1-4).