10/07/2016
Carissimi figli e figlie della Chiesa particolare di Ferrara-Comacchio,
iniziando per molti il periodo estivo del riposo, vi prego di intensificare la vostra preghiera perché i tempi che ci aspettano saranno molto impegnativi.
L’anno pastorale appena trascorso è stato un dono del Signore per l’intensità e la qualità degli appuntamenti vissuti insieme, che ci hanno fatto camminare e crescere. Abbiamo affrontato i temi più significativi per la vita della chiesa e per la sua presenza nella società: dalla riflessione sull’Enciclia “Laudato Si’ ” di Papa Francesco, ad opera di S.E. Mons. Mario Toso, vescovo di Faenza, e del Prof. Ettore Gotti Tedeschi; al grande insegnamento morale che ci ha impartito il Cardinale Mauro Piacenza per introdurci nell’anno giubilare; dalle osservazioni chiarificatrici che l’on. Alfredo Mantovano ha offerto a tutta la cittadinanza circa il problema della integrazione dei migranti; alle numerose iniziative di sensibilizzazione in favore dei cristiani perseguitati; dalla lezione del Cardinal Carlo Caffarra ai sacerdoti, al contributo significativo di Mons. Livio Melina sull’esortazione apostolica “Amoris laetitia” riguardo problemi della famiglia e alla corretta comprensione dei testi del Magistero.
Dio ci ha premiato oltre i nostri meriti e ci ha conferito una funzione di presenza viva nella vita sociale, caratterizzata da una chiarezza culturale e da un’energia operativa che fanno della nostra realtà ecclesiale un soggetto con cui la società – istituzioni, posizioni culturali e ideologiche – non può non misurarsi.
Circa la situazione attuale mi sembra evidente come la tristezza sia per tutti una compagnia costante, o almeno per tutte le persone che sono sinceramente preoccupate per il proprio destino umano e cristiano, e per quello dei nostri fratelli uomini.
Ho ancora davanti agli occhi e nel cuore – tra i tanti recenti fatti di sangue – l’immagine delle vittime di Dacca, tra cui i nostri connazionali, barbaramente uccisi da belve sanguinarie. Mi sono chiesto, in proposito, che cosa dirà la nostra società ai bambini di queste vittime quando dovrà spiegare che non siamo stati capaci di difenderle? Quanti interventi e quanta retorica, a tutti i livelli. Lo spessore di certe tragedie dovrebbe segnare un popolo ma qui pare che la vicenda sia già entrata nel dimenticatoio. Non ha proprio più niente da insegnarci?
E sento vivi, con non meno dolore, anche i drammi di Emmanuel Chidi Namdi, il migrante nigeriano ucciso a Fermo e del diciannovenne americano Beau Salomon, ucciso a Roma. Pure qui occorre fermarsi per capire cosa stia succedendo entro i confini della nostra Italia.
Preghiamo la Madonna perché il dolore che questi eventi suscitano ci guidi ad una ripresa della nostra dignità umana ancor prima che di fede.
Non posso inoltre non confidarvi la mia trepidazione per la vita della chiesa, per la sua missione: grande è ogni giorno la chiamata ad un’imponente nuova evangelizzazione, attestataci nei modi più diversi. Il mondo attende l’annuncio di Cristo, lo desidera, e per questo confido che si vincano tutte le resistenze a ridurre la portata di questo compito primario: insieme alla carità – che non deve mai essere mero assistenzialismo – vi sia la forza della proposta cristiana al cuore di ogni uomo.
Su questo punto dovremo insistere molto nel prossimo anno pastorale in cui, tirando le fila del Giubileo della Misericordia, dovremo disporci ad incontrare i nostri fratelli e sorelle per proporre la via della fede. È una proposta di persone libere offerta alla loro libertà.
Per questo non abbiamo alcuna paura che tale proposta, chiara e cristiana, possa ledere lo spazio personale di alcuno, né tanto meno essere coercitiva o espressione di proselitismo. Per quel che ci riguarda noi non abbiamo alcuna confusione in proposito.
Preghiamo la Vergine delle Grazie per il nostro Papa Francesco e perché il tempo che ci attende sia fruttuoso e vissuto lietamente nella pace di Cristo che è innanzitutto dono del cielo.
Vi benedico di cuore.
+ Luigi Negri
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e Abate di Pomposa